Tiziano Scarpa, vincitore nel 2009 dei più importanti premi letterari d'Italia, nostro invitato speciale
Sabato, 29 maggio, dalle ore 18.30, nell'aula conferenze "Marian Papahagi" dell'Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia avrà luogo un incontro con Tiziano Scarpa, uno dei più importanti scrittori italiani del momento. Nato a Venezia nel 1963, Tiziano Scarpa ha vinto nel 2009 con il suo romanzo intitolato Stabat Mater i più importanti premi letterari d'Italia Strega e SuperMondello. I suoi altri due romanzi sono Occhi sulla graticola (Einaudi, 1996) e Kamikaze d'occidente (Rizzoli, 2003). Tiziano Scarpa scrive anche prosa breve, poesie, teatro, saggi in quanto fautore delle tecniche moderne di scrittura: ha firmato sceneggiature di cartoni animati, testi per gruppi e cantanti pop rock, un libretto d'opera, testi radiofonici o destinati esclusivamente alla diffusione via Internet. In anteprima per il pubblico veneziano, Tiziano Scarpa leggerà frammenti del suo nuovo romanzo, Le cose fondamentali, che uscirà proprio in questi giorni in tutte le librerie italiane. Nell'ambito della manifestazione sarà presentata anche l'edizione in lingua romena del romanzo Stabat Mater (Ex Ponto, Constanta, 2010), apparso da pochi giorni nelle librerie romene. In tale occasione, il traduttore di Tiziano Scarpa, Geo Vasile – il quale ha tradotto anche la guida ironico-affettuosa di Tiziano Scarpa intitolata Venezia è un pesce – presenterà la relazione "Cecilia sono io".
Stabat Mater è una lunga lettera alla madre di una sedicenne, Cecilia, abbandonata nell'Ospedale della Pietà di Venezia da bambina, dove ha imparato a suonare il violino senza passione, in chiesa, dietro una grata che protegge le giovani dagli sguardi dei fedeli. La musica per lei è una sorta di rito abitudinario, finchè arriva un giovane insegnante di violino e compositore, un prete dai capelli rossi e il naso grosso, Antonio Vivaldi. E' lui a portare un po' di luce a Cecilia, che scioglie il proprio profondo dolore nella scrittura che pratica di nascosto, la notte, cercando di capire cosa sia una madre, che non ha mai avuto. Scrive una lettera senza un vero destinatario, un monologare, più che un dialogo, che resta sempre sospeso, che non ha possibili risposte. "Sono rimasto sopraffatto dalla capacità di Scarpa di sentire una solitudine così lontana e di avercela restituita con tanta forza e pietà", ha scritto Niccolò Ammaniti di questo libro.
"La Repubblica", 2 luglio 2009 ("A Tiziano Scarpa il Premio Strega")
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