Venerdì, 6 giugno a.c., ore 18:30, nella Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia avrà luogo l’inaugurazione della mostra di architettura “Exploring Identity_the Nomad Archives”. Il progetto, realizzato da Emil Ivănescu, Laura Iosub, Olivia Zahalcă, Carmen Tănase, Loredana Mihali e Marius Danciu, è organizzato dal Ministero della Cultura, il Ministero degli Affari Esteri, l’Istituto Culturale Romeno, l’Unione degli Architetti di Romania e l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.
Il progetto “Exploring Identity_the Nomad Archives” della Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Venezia rappresenta la Romania alla 14° Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, insieme al progetto „Site Under Construction” del padiglione della Romania ai Giardini di Castello Venezia, entrambi i progetti essendo scelti da una giuria internazionale in base ad un bando pubblico che si è tenuto nel novembre 2013.
„L’archivio nomadico è una metafora dell’architetto nomade e globale che lavora ovunque nel mondo ma porta all’interno di se stesso archivi di architettura soggettivi che abbinano la storia al presente, i sentimenti modernisti alla melancolia tradizionalista. Tra un discorso ufficiale e involontario sull’identità, l’architettura prova ad esibire tutti questi processi d’identità. La modernità quale identità esprime gli inizi di una cultura sincronica con i propri tempi. Fra tradizionalismo e avanguardia, oriente e occidente, il modernismo romeno è, prima di tutto, un esperimento identitario, un fenomeno epidermico. La ricerca propone due argomenti interconnessi, uno sui padiglioni nazionali quali processi ufficiali d’identità e, il secondo, sulle trans-architetture quali modalità di sospensione e trasgressione dell’identità. La fonte di ricerca è l’Archivio Romeno della Stampa d’Architettura, dal 1906 ad oggi. Le istallazioni sono dedicate a Nicolae Iorga, l’umanista tradizionalista al quale è dovuto il padiglione della Romania dei Giardini, ed a Tristan Tzara, il fondatore del movimento di avanguardia dadaista, i quali definiscono la cultura della diaspora. Sia le tradizioni che l’avanguardia creano un panorama completo della modernità romena, durante l’intero percorso del XX secolo. Per meglio raccontare la storia, invitiamo i visitatori di sottoporsi all’esperimento di neuro-architettura all’interno del padiglione: quanto il vostro cervello e tradizionalista e quanto è modernista _ una performance sia ironica che scientifica.”
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 23 novembre a.c., da martedì a domenica tra le ore 10-18, negli spazi espositivi della Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Venezia, Cannaregio 2215 – 30121. L’evento gode del sostegno finanziario dell’Istituto Culturale Romeno. L’entrata è libera.
Comunicat de presa limba italiana Comunicat de presa limba romana