Johannes Janssonius (1588–1664), Danubius fluvius Europae maximus a fontibus ad ostia, cum omnibus fluminibus, ab utroque latere in illum defluentibus, in Abraham Wolfgang, Atlas Minor, novissimas et maxime necessarias Orbis Terrarum tabulas geographicas complectens, Amsterdam c. 1688, cm 101,6x48,26, incisione in rame, carta, coloritura coeva ad acquerello, collezione privata.
Mappa del Danubio di Johannes Janssonius, dalle sorgenti del fiume fino allo sbocco nel Mar Nero, reca un grande cartiglio nella destra in alto, mentre nella sinistra in basso una scena allegorica. Jan Janszoon/Johannes Janssonius (1588–1664) è stato uno dei più importanti cartografi ed editori dei Paesi Bassi del Seicento, il secolo d’oro della cartografia e dell’editoria di Amsterdam, che dominava il mercato della produzione cartografica a stampa dell’Europa del tempo. Nato ad Arnhem, Janssonius fu impegnato nell’attività mercantile come suo padre, libraio ed editore. Nel 1612, il giovane Janssonius sposò la figlia di Jodocus Hondius, rinomato cartografo ed editore, entrando nell’officina cartografica e stamperia del suocero. Nel 1616, Janssonius realizzava le sue prime mappe. Negli anni ‘30 del XVII secolo, Janssonius collaborò con suo cognato, Henricus Hondius. Dal loro sodalizio professionale risultò una nuova edizione dell’«Atlante» di Gerardus Mercator e Jodocus Hondius, integrata con 36 nuove mappe, tratte dalle lastre in rame che il vecchio Hondius aveva acquistato all’asta dagli eredi di Mercator: si trattava, dunque, presumibilmente almeno di una parte delle matrici utilizzate da Rumold Mercator per l’«Atlante» paterno pubblicato nel 1595. Dopo la morte di Jodocus Hondius, avvenuta nel 1612, Henricus Hondius raccolse l’eredità paterna e Johannes Janssonius diventò suo socio in affari nel 1633. L’atlante da loro dato alle stampe fu intitolato «Atlas Novus» e poi «Atlas Maior», e apparve in 11 volumi. Nel 1646, Janssonius pubblicò un volume contenente le mappe delle contee inglesi, opera che godette di una discreta fortuna europea. Janssonius spirò ad Amsterdam, nel 1664, e la sua bottega cartografica e tipografica fu rilevata da suo genero, Johannes van Waesbergen. Alcune delle matrici in rame delle mappe di Janssonius finirono nelle mani degli incisori e cartografi Peter Schenk e Gerard Valck, i quali aggiunsero il loro nome alle carte geografiche e continuarono a ristamparle in successive edizioni.
La mappa esposta nella mostra on-line è l’edizione del 1688 della carta geografica data alle stampe da Janssonius tra il 1650 e il 1657. È la raffigurazione dettagliata del corso del Danubio dalle sorgenti, nella Foresta Nera, fino allo sbocco nel Mar Nero. Questa bella carta del Danubio è una ristampa della mappa uscita per la prima volta ad Amsterdam, nel 1635, nell’edizione latina del «Theatrum Orbis Terrarum sive Atlas Novus» di Willem Janszoon Blaeu. Janssonius apportò alcune modifiche alla carta, aggiungendo nuove raffigurazioni di varie città, ma dal punto di vista cartografico è più che evidente che la carta deriva dalla precedente mappa del Blaeu. Il conflitto tra gli Asburgo e l’Impero Ottomano viene riassunto nel cartiglio della mappa, estremamente suggestivo e attentamente lavorato, incorniciato da rappresentazioni delle due forze che si disputavano l’egemonia sull’area danubiana: a sinistra il Sacro Romano Impero, simboleggiato dall’imperatore che indossa la corazza, in «regalia» completa (corona, manto, spada, globo crucigero) a difesa della Cristianità, simboleggiata da una donna che tiene nella mano destra una croce e uno scudo con le insegne araldiche degli Asburgo: l’aquila bicipite; a destra l’Impero Ottomano simboleggiato dal sultano che alza la spada minacciosamente, appoggiandosi allo scudo sul quale è dipinta la semiluna, esortando l’Islam a combattere, rappresentato da una donna che calpesta un crocefisso. La scena raffigurata in basso a sinistra rappresenta allegoricamente il vecchio fiume Danubio alimentato dai suoi principali affluenti. I Principati di Valacchia e Moldavia sono raffigurati quasi come nelle carte mercatoriane, in modo schematico; gli affluenti del Danubio nel territorio valacco, però, vengono attentamente delineati.
Johannes Janssonius (1588–1664), Typus generalis Ukrainae sive Palatinatuum Podoliae, Kioviensis et Braczlaviensis terras nova delineatione exhibens, in Idem, Atlas contractus, sive atlantis majoris compendium. …, Amsterdam 1666, cm 42;5x54;5, incisione in rame, carta, coloritura coeva ad acquerello, collezione privata.
Questa carta geografica trae spunto dalla «Description d’Ukraine» di Guillaume La Vasseur de Beauplan, mappa che era stata pubblicata appena quattro anni prima (1660). La carta geografica di Janssonius si attesta tra le prime mappe che includono la denominazione Ucraina nel titolo della mappa. L’edizione principe della mappa è del 1666 e, a tergo, reca il testo in latino. Il cartiglio è in alto a sinistra, riccamente decorato con lo stemma del Regno di Polonia che sormonta il titolo della mappa, mentre 4 individui, presumibilmente due nobili e due soldati polacchi, che indossano il vestiario tipico dell’epoca, reggono sui lati il cartiglio. Nella mappa, i nomi dei Principati Romeni sono scambiati l’uno con l’altro: la Valacchia viene indicata come Moldavia, e la Moldavia come Valacchia. L’errore è dovuto alle fonti polacco–lituane utilizzate per la stesura della carta geografica. Infatti, la Cancelleria della Corona polacca e le élite dell’Unione Polacco–Lituana chiamavano il principato di Moldavia «Valahia Maior», mentre quello della Valacchia era per loro «Valahia Minor». Quindi, cercando di districarsi tra i vari dettagli del territorio che raffiguravano nelle loro mappe, i cartografi dell’Europa Occidentale spesso incorrevano in questo errore dovuto allo scambio di denominazioni politico–territoriali.