Sabato, 8 novembre, dalle 18.00, la Piccola Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ospita l’inaugurazione della mostra di pittura Rovesciato, caduto, rotto dell’artista Adina Plugaru (curatrice della mostra: Roxana Sava).
I visitatori sono invitati a prendere parte ad un esperimento incentrato sulle emozioni ed interazioni che nascono a tavola. Entrando nella galleria ci si troverà immersi in un ambiente carico di stimoli auditivi e visivi, che faranno riflettere sul ruolo dell’aleatorio nelle nostre vite. I visitatori saranno dapprima accolti da un oggetto fisico, una tavola rotonda che conserva le tracce dei dialoghi avvenuti intorno ad essa, e da uno sfondo sonoro dai suoni molto suggestivi. Si scoprono poi i disegni dell’artista, imprigionati tra lastre trasparenti come dentro tavoli immaginari. Così come confessa l’artista, “questo progetto è nato dall’incontro incidentale tra una tazza e un bricco di caffè troppo pieno”.
L’evento minore vissuto da Adina Plugaru ha dato spunto ad un’ampia meditazione ludica sul tema della necessità, tipicamente umana, di trovare modelli e spiegazioni persino nelle forme e nei fenomeni più casuali. Siamo affascinati dalle fiabe, leggiamo segni e presagi nelle forme più casuali della natura, dalle stalattiti alle nuvole nel cielo. Perché non trovarne anche nelle macchie di caffè? E’ da tali macchie che l’artista prende spunto, trasformandole da impronte di azioni quotidiane in altrettanti simboli sparsi sulla mappa della memoria.
Bere il caffè è un atto pieno di significati. Davanti ad un semplice caffè si fanno dichiarazioni e ci si confida, si parla di affari e di strategie, si sviluppa un intero universo di emozioni ed intenzioni.
Lo studio socio-culturale delle interazioni createsi intorno al tavolo, intorno alla tazza di caffè, può perciò mettere in risalto tante sfumature nell’atteggiamento di un individuo, nella necessità di ricorrere ad un pretesto per il dialogo.
Nei lavori di Adina Plugaru, le macchie - umili segni dell’evanescenza umana - si trasformeranno, attraverso il segno artistico, da semplici incidenti o espressioni di un momento di disattenzione, in un mezzo di dialogo, in un esercizio di immaginazione. Tali segni appaiono sulla tavola, un oggetto carico di significati, anch’esso semplificato, in questo contesto, fino all’essenza.
Il linguaggio artistico, ovverosia la forma di espressione scelta, rappresenta solo un punto di partenza dal quale ognuno potrà ricostruire le proprie interazioni, restituendo un significato all’imprevisto e all’inspiegabile della vita quotidiana. La prospettiva ottimistica dell’artista genera un felice attimo di riflessione sul modo in cui, nella nostra vita, affrontiamo l'imprevisto.
Adina Plugaru si è laureata in Belle Arti (indirizzo: Pittura, classe del prof. Ştefan Câlţia) presso l’Università di Bucarest (2008), con un progetto intitolato „Dalla ghisa al velluto”. Nel 2009 ha conseguito il diploma di Master presso la stessa università. Dal 2007 al 2009 ha ricoperto l’incarico di docente presso l’Università Nazionale d’Arte (indirizzo Pittura, classe del prof. Ştefan Câlţia), Bucarest. Dal 2010 al 2012 è stata borsista “Nicolae Iorga” presso l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Dal 2010 è membro dell’Unione degli Artisti Plastici della Romania.
La mostra resterà aperta fino al 15 dicembrie 2014. L’entrata è libera.