«Veneţia şi laguna veneţiană în viziunea artiştilor români ai secolului XX»: Emil Băcilă, Elaş Leonid

Emil Băcilă (1926–1990), Venezia, olio su tela, cm 60x80, N. inv. 4253, firma (monogramma) in alto a destra: «E. B.», senza data, collezione del Complesso Museale Bistriţa–Năsăud (Romania)

Emil Băcilă (1926, Blaj–1990, Cluj-Napoca) è stato pittore, grafico e artista decorativo. Dal 1954 è stato docente presso l’Istituto Universitario di Belle Arti «Ioan Andreescu» di Cluj. Ha fatto parte della prima generazione di studenti dell’Istituto, passando meritevolmente dalla posizione di Assistente a quella di Professore, Direttore di Dipartimento, Preside, fino alla sua elezione come Rettore nel 1990. Ha organizzato e partecipato con i suoi studenti a importanti manifestazioni artistiche di ambito locale e internazionale. L’artista ha partecipato ad importanti commissioni accademiche, e la sua attività scientifica è stata estremamente abbondante. Nell’anno 1965 Băcilă si è recato in Italia per perfezionarsi all’Accademia di Belle Arti «Pietro Vanucci» di Perugia, e, in seguito, nel 1970, ha iniziato e sviluppato una fruttuosa collaborazione artistica con la Hochschule für Gestaltung di Offenbach am Main (Germania). È stato membro dell’Unione degli Artisti Plastici di Romania, filiale di Cluj, e nel 1968 è stato insignito dell’Ordine «Merito Culturale». Ha partecipato e realizzato numerose esposizioni personali e collettive. I suoi disegni e i suoi dipinti sono stati spesso pubblicati dalle riviste «Tribuna» e «Utunk», mentre opere con la sua firma si trovano in varie collezioni museali e private in Romania e all’estero. Riferendosi all’artista e accademico Emil Băcilă, il critico d’arte Vasile Radu disse: «Con una visione chiara, con una vera premonizione per l’astratto, Băcilă ha approfondito lo studio dei colori come strumento di base dell’espressione artistica, assicurando il contatto dell’ambiente studentesco con i filoni della modernità, senza le quali la nostra arte della “famiglia” europea avrebbe cessato di riprodursi da quella “banca genetica” che le assicura la sua eccellenza antropomorfica e geografica […]. Così, il suo modello può rimanere un modello di riferimento per la comprensione dell’evoluzione dell’arte di Cluj della seconda metà del XX secolo […]». Si veda la biografia completa dell’artista in: www.emilbacila.com

Il dipinto esposto nella mostra on-line raffigura l’immagine stilizzata di una piccola parte della pianta prospettica di Venezia a volo d’uccello, una composizione ricercata, realizzata dall’artista con l’intenzione di mettere in risalto le peculiarità della morfologia urbana della città lagunare: i canali e i ponti che collegano le varie aree della città insulare. Emil Băcilă è piuttosto sobrio nella palette cromatica utilizzata, coniugando gli effetti di luce, appena suggeriti dal blu verdastro dei canali veneziani, ad alcune tinte particolari come i toni ocra e bianco–grigiastri degli edifici storici, raffigurati come agglomerati compatti dai tratti architettonici scarsamente delineati.

(scheda a cura di Alina Berbecaru; traduzione italiana di Anita Paolicchi)


Elaş Leonid (n. 1929), Ponte a Venezia, olio su carta telata, cm 65x50, N. inv. 5119, firma in basso a destra: «L. Elaş», senza data (probabilmente risalente al 1971), collezione del Complesso Museale Bistriţa–Năsăud (Romania)

Elaş Leonid è nato nel 1929 in Bessarabia, nel comune Visoca (distretto di Soroca). Ha seguito i corsi dell’Istituto Universitario di Belle Arti «Ioan Andreescu» di Cluj, ottenendo, per l’ultimo anno di corso, una borsa di studio statale per la creazione artistica. Laureatosi nel 1956 con la specializzazione in Arti Tessili, Leonid ha debuttato nello stesso anno alla Biennale di Arti Decorative di Bucarest, aggiudicandosi il II Premio con un arazzo intitolato «Călin il Folle». Nel periodo 1967–1968 ha proseguito la sua formazione all’Accademia di Belle Arti di Roma. Come membro dell’Unione degli Artisti Plastici di Romania, Sezione Critica d’Arte e Pittura, ha partecipato annualmente, con opere di pittura, grafica e arti decorative, alla maggior parte delle esposizioni della filiale di Cluj dell’Unione e a numerose mostre collettive organizzate a Bucarest e in importanti centri culturali della Romania. È stato anche presente in esposizioni in varie città europee, come Viareggio, Prato, Berlino, Bremen, Miskolc, Budapest, Chişinău, Parigi, Puylaurens, Ginevra. Le sue opere si trovano in musei e collezioni private in Romania e all’estero. Sia come museografo del Museo d’Arte di Cluj-Napoca (1958–1961), sia in qualità di docente universitario (1961–2003), Preside (1972–1975) e Direttore di Dipartimento (1985–1989) dell’Istituto Universitario di Belle Arti «Ioan Andreescu» di Cluj-Napoca, Leonid ha partecipato a convegni, sostenuto conferenze sui temi dell’arte romena e universale, e ha pubblicato e curato numerose cronache artistiche e dispense ad uso degli studenti. Lo storico e critico d’arte Negoiţă Lăptoiu disse sulla pittura di Elaş Leonid che «opera con una tavolozza ricca, ricorrendo all’effetto semplificatore e suggestivo delle dominanti. Utilizzando spesso schizzi realizzati nelle sue peregrinazioni nel Delta del Danubio, sul litorale o sulle vette transilvane, in Italia, Francia, Spagna ecc., dipinge con la gioia di un gesto naturale e organico».

Il dipinto presentato nell’esposizione on-line raffigura in maniera personale una parte del conosciuto Ponte dei Tre Archi, sul Canale di Cannaregio, edificato nel XVI secolo e ricostruito nel 1688 dall’architetto Andrea Tirali. La tavolozza utilizzata per la resa dell’architettura veneziana, come anche la disposizione apparentemente irregolare degli elementi che si trovano nel campo visivo, suggeriscono un’influenza dello stile che la critica d’arte ha definito «babista», ovvero derivato dall’influsso dall’opera del maestro Corneliu Baba sull’arte contemporanea romena.

(scheda a cura di Alina Berbecaru; traduzione italiana di Anita Paolicchi)