"Un giorno ci svegliamo vivi. Ieud senza uscita e altre poesie" (titolo originale: "Ieudul fără ieșire")

Autore: Pop Ioan Es.

Titolo: Un giorno ci svegliamo vivi. Ieud senza uscita e altre poesie

Anno: 2016

Casa editrice: Valigie Rosse Edizioni

Traduzione di: Clara Mitola


"Leggendo i testi di quest’antologia, ho cercato di evocare la fisionomia di chi potesse enunciare le parole in essi custodite. Chi potrebbe averle pronunciate? Sappiamo che le ha scritte Ioan Es. Pop. Le attribuiamo al fantomatico “io lirico”? A un io autobiografico, oppure ad un semplice soggetto grammaticale, neutro e incorporeo, che agisce da dentro il testo, ben al riparo dalle miserie biografiche e storiche? Mi sembra che l’autore abbia raccolto tante voci nel corso della sua vita – voci sue, di amici, di familiari, di vicini di casa, di sconosciuti ascoltate in coda alla posta – e che da questa somma di voci, per trasformazione poetica, ossia sillabazione rituale, ossessiva, incantatoria, abbia tratto una voce di sepolto vivo, una voce di persona che non conta niente, di quelle appena percepibili in certi individui solitari, all’ultimo stadio di una sbronza, di una demenza senile, di un delirio paranoico. Non che siano voci lontanamente mimetiche di soggetti storici e reali, perché nessuno può veramente sentire le voci di questi soggetti del sottosuolo. Esse sfuggono in varie maniere alle nostre capacità sociali di captazione e riproduzione, sono mormorii inintelligibili, rumori di fondo, sfasature nel tessuto ordinario della comunicazione. Bisogna essere familiari con una certa miseria della vita e delle cose, per poter parlare da un tale luogo spoglio di aspettative, illusioni, speranze. Luogo che è tremendamente simile alla morte, dal momento che solo in esso realizziamo quel pieno distacco da tutte le immagini che ci tengono in vita e che ci sospingono verso un nuovo movimento, una nuova volontà di parola."