https://www.labiennale.org/it/cinema/2021/selezione-ufficiale/orizzonti/miracol
Regia: | Bogdan George Apetri |
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Produzione: | The East Company Productions (Oana Iancu, Bogdan George Apetri), Cineart TV Prague, Tasse Films |
Durata: | 118’ |
Lingua: | Rumeno |
Paesi: | Romania, Repubblica Ceca, Lettonia |
Anno: | 2021 |
Interpreti: | Ioana Bugarin, Emanuel Pârvu, Cezar Antal, Ovidiu Crișan, Valeriu Andriuță |
Sceneggiatura: | Bogdan George Apetri |
Fotografia: | Oleg Mutu |
Montaggio: | Bogdan George Apetri |
Scenografia: | Mihaela Poenaru |
Costumi: | Liene Dobrāja |
Suono: | Mārtiņš Rozentāls |
Colorist: | Tomáš Chudomel |
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SINOSSI
Diviso in due capitoli, Miracol segue Cristina, una giovane suora di diciannove anni, mentre esce di soppiatto dal suo monastero isolato per occuparsi di una questione urgente. Nel corso di un enigmatico viaggio, Cristina gira tutta la città, senza apparentemente riuscire a risolvere il suo problema e a trovare l’uomo che sta cercando. Non avendo altra scelta, la sera ritorna, ma un destino inaspettato la attende sulla via del rientro in convento.
La seconda parte del film parla di Marius Preda, un risoluto ispettore di polizia quarantenne, impegnato a capire cosa le sia successo. Marius ripercorre, passo dopo passo, il viaggio di Cristina, tornando in tutti i luoghi in cui è stata. In una struttura perfettamente speculare, la sua ricerca svela indizi e rivelazioni che conducono non solo all’imperscrutabile verità che sta dietro le misteriose azioni di Cristina, ma anche a quello che forse è un vero miracolo.
COMMENTO DEL REGISTA
Miracol si rivela attraverso due facce opposte ma complementari della stessa lente: una visione del mondo realistica, contrapposta a una visione basata sulla fede. La storia funziona bene sia se la si interpreta dal punto di vista pragmatico degli spettatori atei, sia se la si percepisce da una prospettiva religiosa, soprannaturale e immateriale. Il film non risponde a delle domande, ma offre semplicemente un punto di partenza verso un punto d’arrivo misterioso, valido, unico e irripetibile nell’anima di ciascuno spettatore. La pellicola mette in risalto il dualismo di questa equazione: l’approccio perfettamente realistico di una storia che, d’altro canto, si può interpretare integralmente in chiave spirituale – ma solo se lo si desidera.