Mercoledì 11 dicembre 2019, alle ore 17.30, si svolgerà nella Sala di Conferenze dell’Istituto Romeno di cultura e Ricerca Umanistica di Venezia la presentazione di un libro recente firmato da Riccardo Calimani, dedicato alla storia della Repubblica di Venezia, edito dalla Mondadori (Milano, 2019). Si tratta di un volume massiccio di 723 pagine, munito di un utilissimo apparato informativo (cronologia essenziale; elenco dei Dogi; un dizionario delle principali istituzioni pubbliche veneziane) accompagnato da numerose pagine di note, da una bibliografia che abbraccia tutte le problematiche affrontate e da un utilissimo indice.
Riccardo Calimani, veneziano nato in una famiglia di lontane origini (XVIII secolo) mitteleuropee, è uno degli autori di punta dell’influente conglomerato editoriale Mondadori. Come storico è noto soprattutto per gli importanti studi sulla presenza degli ebrei nella cultura e nella vita pubblica dei paesi europei e dell’Italia. Calimani ha approfondito negli ultimi decenni anche gli aspetti molteplici della vita della comunità ebrea di Venezia, città in cui è nato nel 1516 il primo ghetto dell’Europa, un posto della segregazione istituito dalla Serenissima in modo paradossale come emblema dell’ospitalità concessa a un nucleo etno-religioso operoso e cosmopolita, in grado di essere utile se messi sotto la protezione dello Stato contro le persecuzioni che in quei tempi affliggevano la vita degli ebrei in molti stati europei. Come tale non poteva non essere interessato dalla stesura di una storia di Venezia.
É noto il fatto che la capacità di adattarsi dei veneziani alle intemperie politiche delle storie dei territori che circondano il Mediterraneo e dei suoi territori insulari è dovuta anche al cosmopolitismo della Città-Stato diventato gradualmente, dopo 697 (anno che segna la nascita dell’istituzione Ducale), una potenza marittima con notevole di assorbimento delle culture delle popolazioni con cui gli equipaggi a bordo delle sue navi e i suoi cittadini sono venuti in contatto. Per ben undici secoli Venezia è stato il fattore essenziale di equilibrio nel Mediterraneo, nonché fattore di contrapposizione alle forze che hanno tentato di dominare lo spazio mediterraneo. Nella prima fase della sua esistenza Venezia ha fatto anche da ponte tra le ex parti occidentali dell’Impero Romano e l’Oriente Bizantino e postbizantino della Cristianità Orientale e l’Oriente islamico, prima arabo e successivamente passato sotto il dominio ottomano. “La Regina dei Mari” ha dominato più che altro la zona orientale del Mediterraneo esercitando in pieno il suo potere politico-militare sui territori costieri dell’Adriatico balcanico. Si è impadronita delle coste dell’Egeo e delle sue isole mettendo in pericolo la sicurezza dello stretto dei Dardanelli e tenendo sotto la minaccia dei cannoni delle sue flotte la città di Costantinopoli. Nel Sud-Est dell’Europa e specialmente nella Penisola Balcanica e nei paesi Danubiani Venezia ha avuto la posizione di potenza militare di riferimento per tutti i popoli e le formazioni statali indipendenti, semi-indipendenti oppure entrate con il passare degli anni e dei secoli nell’orbita delle forze emergenti: Regno d’Ungheria, Impero Ottomano, Impero degli Asburgo ecc. Durante il Medio Evo i paesi Romeni hanno guardato con interesse verso Venezia, tenendo conto dei propri interessi politico-militari e dell’esigenza di trovare un appoggio sia nella lotta contro l’espansionismo ottomano che nel tentativo di mantenere i rapporti con il “mercato mediterraneo”, raggiungibile solo con il “placet” della Serenissima. Con il suo concorso potevano essere orientati anche i flussi delle merci provenienti dai Paesi Danubiani verso le coste adriatiche. Tra il XVI e il XVIII secolo agli interessi economici si sono aggiunti un più spiccato interesse per la cultura e l’arte veneziana, per le istituzioni dello stato veneziano. Nei Paesi Romeni Venezia ha rappresentato un punto di riferimento nell’ambito del processo di modernizzazione di cui il principale simbolo è stato il libro stampato. Dalle biblioteche principesche non sono mancati, dopo la seconda metà del XVII secolo, i libri stampati a Venezia- Nel XIX secolo verso la stessa città, ormai decadente, hanno rivolto lo sguardo personaggi di spicco, nuovi ricchi, amanti ci cultura e arte.
Con molta attenzione sono state esaminate da Calimani le cause della decadenza di Venezia. Il crollo della Forma-stato di Venezia non è messo in rapporto diretto dall’autore con un degrado istituzionale ma con un cambiamento del paradigma politico, con l’ineluttabilità del corso storico generato dagli avvenimenti successivi all’anno 1789, negli anni di ascesa della Francia a rango di principale potere continentale.
Il libro di Riccardo Calimani sarà presentato dallo scrittore e giornalista televisivo Sergio Tazzer (n.1946), per molti anni direttore della redazione per il Veneto della RAI (Palazzo Labia), eccellente conoscitore delle realtà dell’Europa Sud-Orientale e della storia moderna dei territori del mediterraneo Orientale. Sullo stile della scrittura e sulla struttura informativa del libro si soffermerà Enzo Santese, scrittore e critico d’arte. Il dibattito sul libro di Calimani sarà moderato da Grigore Arbore, scrittore e storico della cultura e dell’arte europea, direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e di Ricerca Umanistica.