Convegno «I manoscritti inediti di Mircea Eliade / Manuscrisele inedite ale lui Mircea Eliade» | Sala del Consiglio di Palazzo Garzolini di Toppo Wassermann Università degli Studi di Udine

Convegno «I manoscritti inediti di Mircea Eliade / Manuscrisele inedite ale lui Mircea Eliade»

Sala del Consiglio di Palazzo Garzolini di Toppo Wassermann

Università degli Studi di Udine, 31 marzo 2023


Venerdì 31 marzo 2023, con inizio alle ore 15:30, a Udine, nella Sala del Consiglio del Palazzo Garzolini di Toppo Wassermann in via Gemona 92, il Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Educazione e Società dell’Università degli Studi di Udine, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, l’Istituto di Storia delle Religioni dell’Accademia Romena delle Scienze, l’Istituto della Lingua Romena di Bucarest e il Consolato Generale di Romania a Trieste organizzano il Convegno dal titolo «I manoscritti inediti di Mircea Eliade / Manuscrisele inedite ale lui Mircea Eliade». In apertura, Cosmin Victor Lotreanu, Console Generale di Romania a Trieste, e Cristian Luca, rappresentante dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, terranno brevi discorsi di benvenuto. L’evento scientifico sarà introdotto e moderato da Florica Faur, docente dell’Istituto della Lingua Romena di Bucarest, e da Alessandro Zuliani, titolare dei corsi di Lingua e Letteratura Romena presso il Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Educazione e Società dell’Università di Udine. Eugen Ciurtin, direttore dell’Istituto di Storia delle Religioni dell’Accademia Romena delle Scienze a Bucarest, terrà una conferenza dal titolo «Archivio per tutti: i manoscritti salvati di Mircea Eliade», mentre Roberto Scagno, professore emerito dell’Università di Padova, profondo conoscitore dell’opera e della personalità di Eliade nonché fino curatore delle sue opere, terrà una conferenza su «La presenza del pensiero e dell’opera di Mircea Eliade nella cultura romena e italiana di oggi». All’evento scientifico parteciperanno gli studenti dei corsi di Lingua e Letteratura romena dell’Università di Udine.

Eugen Ciurtin presenterà l’«odissea» dell’archivio di Eliade in Romania, gli sforzi intrapresi per salvarlo e inserirlo nel circuito scientifico. Roberto Scagno analizzerà l’impatto della presenza del pensiero e dell’opera di Mircea Eliade nella cultura romena e italiana di oggi, partendo dalle opere più recenti dedicate agli scritti di Eliade e ripercorrendo le tappe storiche fino agli anni delle prime pubblicazioni delle sue opere da parte degli editori italiani. I manoscritti inediti di Mircea Eliade, di cui si sapeva poco dopo che lo studioso romeno si era definitivamente stabilito all’estero, sono stati nel frattempo salvati e donati all’Istituto di Storia della Religioni dell’Accademia Romena, dove sono stati studiati da un gruppo di ricercatori che hanno poi curato l’edizione critica degli scritti di Eliade. Così, sono stati identificati, datati, decifrati, confrontati e correttamente collocati, per la prima volta, nell’insieme dell’opera scientifica e letteraria di Eliade. Partito dalla Romania il 19 aprile 1940 e tornato per l’ultima volta nel luglio-agosto 1942, Mircea Eliade lasciò per sempre a Bucarest il proprio intero archivio di manoscritti che non rivide mai più. Per decenni non ebbe modo di sapere se fossero stati conservati intatti. Per altri decenni nulla si seppe su quanti di questi fossero sopravvissuti e che fine avessero fatto. A fronte di un’opera già pubblicata in centinaia di edizioni e in milioni di copie in tutti i continenti, lo stesso autore ignorava con certezza quante centinaia di manoscritti con decine di migliaia di pagine fossero rimaste nelle casse e nei sacchi a Bucarest, mai letti, mai decifrati e mai inventariati da nessuno. Tra il 1944 e il 1967, a Eliade fu vietato di pubblicare in Romania. Il 22 ottobre 1981, Eliade comunica a un docente romeno delle medie superiori e storico della letteratura di aver chiesto alla sorella di Bucarest di permettergli di studiare l’archivio conservato all’epoca in quattro grandi casse e più di dieci sacchi contenenti manoscritti, appunti e lettere, il cui contenuto non era noto a nessuno da quasi mezzo secolo. Quando la sorella di Eliade morì nel marzo 1989, il figlio di questa, il professor Sorin Alexandrescu, offrì temporaneamente allo stesso insegnante l’intero archivio, che altrimenti sarebbe rimasto in una casa abbandonata, affinché lo custodisse. Non sono note eventuali disposizioni testamentarie per la donazione dell’archivio di Eliade a un’istituzione pubblica. Fortunatamente, è stata lanciata una campagna pubblica nazionale per salvare l’archivio di Eliade, alla quale hanno aderito centinaia di personalità accademiche e culturali in Romania e all’estero. Alcuni manoscritti sono stati salvati e affidati all’Istituto di Storia delle Religioni dell’Accademia Romena delle Scienze per un’edizione critica. Un gruppo di otto ricercatori – Andreea Apostu, Ionuţ Daniel Băncilă, Eugen Ciurtin, Daniela Dumbravă, Octavian Negoiţă, Cătălin Pavel, Vlad Şovărel e Bogdan Tătaru–Cazaban – ha avviato l’edizione critica integrale, secondo principi filologici e storici e con un approccio scientifico rigoroso che restituisce al pubblico manoscritti che risalgono a quasi cento anni fa.