Mostra di arte contemporanea «Il Mondo archetipico» dell’artista romeno Constantin Severin, a cura di Adina Renţea
Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, 3–10 aprile 2023
L’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia organizza la mostra di pittura contemporanea «Il Mondo archetipico» dell’artista Constantin Severin, a cura di Adina Renţea, che sarà aperta al pubblico dal 3 al 10 aprile 2023 nella Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. L’inaugurazione della mostra si svolgerà martedì, 4 aprile 2023, alle ore 17:00, alla presenza dell’artista Constantin Severin e della curatrice Adina Renţea. Nell’occasione interverranno, oltre all’artista e alla curatrice, la poetessa, pubblicista e saggista Lia Faur, professore associato presso l’Università dell’Ovest «Vasile Goldiş» di Arad e docente di Lingua e Letteratura Romena dell’Istituto della Lingua Romena di Bucarest presso l’Università degli Studi di Udine; la giornalista Ana Arsinca, editrice e autrice della rivista Propagarta; la scrittrice Monica Guerra, presidente dell’Associazione Independent Poetry, curatrice di presentazioni e laboratori di poesia.
La mostra si inserisce nella serie annuale delle fruttuose e durature collaborazioni dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia con le filiali centrale e regionali dell’Unione degli artisti visivi della Romania e con le associazioni culturali che hanno come obiettivo la promozione e la divulgazione dell’arte contemporanea, che si prefiggono lo scopo di promuovere l’arte contemporanea romena in una delle città culturali europee che costituisce una porta aperta verso il mondo intero, un’ enorme pinacoteca in cui le opere degli artisti contemporanei entrano in risonanza con la sensibilità estetica del pubblico italiano e internazionale. L’esposizione mira ad introdurre nel circuito pubblico internazionale alcune creazioni rappresentative di arte contemporanea degli artisti romeni, esponendo le opere che li identificano nel panorama delle arti visive europee. Le opere esposte costituiscono al contempo creazioni di arte contemporanea la cui espressività ne giustifica la promozione in un ambiente culturale allo stesso tempo esigente, diversificato e ricettivo come quello italiano.
Così afferma la curatrice Adina Renţea sull’espressione creativa dell’artista e la qualità delle opere in mostra: «Come metamorfosi artistica, nella definizione dell’archetipo, la sua funzione più importante si riferisce alla generazione di senso. Pertanto, un archetipo ha il potenziale per risvegliare nell’essere umano immagini, impulsi, emozioni. Gli archetipi significano l’universalità e l’assoluto. Con questi concetti il poeta, scrittore e pittore Constantin Severin gioca nella sua opera. [...] I motivi dell’arte preistorica (come la spirale, il cerchio, l’ovale, linee, ellissi, bande, simboli solari o celesti, segni alfabetici, verticali, obliqui, circolari, concentrici o in altre possibili combinazioni, assicurando, con la loro collocazione, simmetria, equilibrio, ritmicità) elevano il simbolismo geometrico alla condizione di arte. Mantenendo una serie di temi tradizionali, esposti secondo una nuova formula, attraverso un cromatismo ben dosato, a volte contrastante, l’artista crea un paradigma mitico, un ritorno nel tempo, in zone archetipiche dell’umanità e della cultura. Tuttavia, c’ è una certa costante che si può riconoscere nell’opera di Constantin Severin: l’individualità del messaggio che il pittore traspone sulla tela o tra le copertine di tanti libri, la profondità della sua vocazione nel relazionarsi con la propria essenza. I suoi dipinti comunicano tra loro in modo ineffabile, contribuendo alla composizione di un messaggio più ampio, che nemmeno l’ideatore, probabilmente, è riuscito a intravedere, quando, armato di pennello e tavolozza dei colori, si è preoccupato di portare nel campo del visibile la storia o la narrazione mitica, racchiusa in un unico quadro. Le sue opere si basano su un approccio artistico incentrato sull’uso di alcuni elementi, nella cui costruzione, in un presunto esercizio, compaiono motivi iconici del repertorio dell’arte visiva universale, che Constantin Severin reinterpreta e ricompone. Dal punto di vista cromatico, l’artista sfrutta appieno le virtù dei colori forti, con un alto grado di saturazione. [...] Dotato, allo stesso modo, di due grandi talenti – l’arte della pittura e l’arte della scrittura – entrambi conosciuti e riconosciuti in tutto il mondo, Constantin Severin è uno degli artisti per i quali «vivere magnificamente è premessa per ogni creazione autentica».