
Convegno italo-romeno “La Romanità Orientale e l’Italia dall’antichità fino al secolo XX”
-V edizione-
Nei giorni 18 e 19
ottobre 2023, L’Accademia di Romania in Roma, in collaborazione con la Facoltà
di Storia dell'Università “Alexandru Ioan Cuza” di Iași, la Facoltà di Storia
dell’Università di Bucarest, la Facoltà di Storia e Filosofia dell’Università “Babeș
Bolyai” di Cluj-Napoca, l’Università Roma Tre, l’Università di Ferrara,
l’Università degli Studi di Perugia, l’Università di Roma La Sapienza,
l’Associazione Italiana di Studi di Storia dell’Europa Centrale e Orientale
(AISSECO) e il Centro Romeno-Italiano di Studi Storici dell’Università di
Bucarest e dell’Università Roma Tre (CeRISS), sotto il patrocinio dell’Associazione Internazionale di Archeologia
Classica,dell’Accademia Romena di
Bucareste con il sostegno dell’Istituto Culturale Romeno,organizzala quinta
edizione del convegno italo-romeno “La
Romanità Orientale e l’Italia dall’antichità fino al secolo XX”.
La conferenza fa parte della serie di eventi che sostengono la mostra straordinaria Dacia. L’ultima frontiera della Romanità (Roma, Terme di Diocleziano), promossa dall’Ambasciata di Romania in Italia e organizzata dal Museo Nazionale di Storia della Romania con il sostegno del Ministero romeno della Cultura, Ambasciata di Romania in Italia con il sostegno del Ministero romeno degli Affari Esteri, Ministero italiano della Cultura, Museo Nazionale Romano - Terme di Diocleziano, Ministero romeno della Difesa, Accademia di Romania in Roma con il sostegno dell’Istituto Culturale Romeno.
Quest'anno parteciperanno professori di prestigiose università e istituzioni dalla Romania e dall'Italia, come:Livio Zerbini (Università di Ferrara), Iulia Dumitrache (Università “Alexandru Ioan Cuza” di Iași), Gialuca Gregori (Università di Roma La Sapienza), Roxana-Gabriela Curcă (Università “Alexandru Ioan Cuza” di Iași), Annamaria-Izabela Pázsint (Università “Babeș-Bolyai” di Cluj-Napoca), Chiara Cenati (Universität Wien), Lucrețiu Mihailescu-Bîrliba (Università “Alexandru Ioan Cuza” di Iași), Ana Honcu (Università “Alexandru Ioan Cuza” di Iași/Università di Bucarest), Silvia Orlandi (Università di Roma La Sapienza), Ioan C. Opriș (Università di București), Alexandru Rațiu (Museo di Storia Nazionale della Romania Bucarest), Florian Matei-Popescu (Istituto di Storia „Vasile Pârvan” di Bucarest), Ovidiu Țentea (Museo di Storia Nazionale della Romania Bucarest),Rada Varga (Università “Babeș-Bolyai” di Cluj-Napoca), George Bounegru (Il Museo Nazionale dell'Unione di Alba Iulia),Dan Deac (Università “Babeș-Bolyai” di Cluj-Napoca), Iulian Moga (Università “Alexandru Ioan Cuza” di Iași),Nelu Zugravu (Università “Alexandru Ioan Cuza” di Iași), Francesco Guida (Università Roma TRE), Alberto Basciani (Università Roma TRE), Emanuela Costantini (Università di Perugia), Adrian Vițalaru (Università di Iași), Ionuț Nistor (Università di Iași), Adrian-Bogdan Ceobanu (Università di Iași).
La Romanità Orientale si è formata dalla fine
della Repubblica Romana all’inizio del Principato, quando i contatti già
esistenti tra gli abitanti della penisola italica e le popolazioni dei Balcani
hanno acquisito forme giuridiche, in particolare trasformando i territori
Balcanici in province romane. Nel corso dei secoli, questa romanità ha
conservato (a intensità variabile) i legami con le comunità italiche, fonti
letterarie, epigrafiche, archeologiche e iconografiche, illustrando queste
connessioni in molteplici connotazioni storiche (politiche, militari,
economiche, culturali, religiose, ecc.).
Lo
scopo principale di questo convegno è quello di portare davanti al pubblico
italiano e non solo nuove importanti fonti per lo studio dei rapporti tra la
romanità orientale e l’Italia. L’interpretazione di queste fonti storiche
riguardo a questo tema, nelle condizioni in cui non ci sono (o sono molto
pochi) commenti su queste fonti. La presentazione delle dinamiche dei rapporti
tra la Romanità Orientale e l’Italia in diversi contesti storici e in diversi
ambiti. Stabilire una dinamica di queste relazioni e, per quanto possibile, le
cause di questa dinamica e sottolineare le relazioni tra l'Italia e lo spazio
romeno, sottolineando la varietà delle interazioni tra loro nelle diverse epoche
storiche.
La motivazione per organizzare questo convegno e
la garanzia del suo successo in una formula annuale deriva, da un lato, dal
fatto che l’argomento supporta una trattazione praticamente inesauribile,
multi- e interdisciplinare, e, dall’altro, dalla diversità tipologica delle
fonti, suscettibili a nuove interpretazioni o approcci metodologici. Si possono
invocare abbondanti fonti archeologiche, con le loro estensioni epigrafiche o
numismatiche, iconografiche che accompagnano la romanizzazione diretta dello
spazio balcanico e carpato-danubiano nell’epoca del Principato e nella tarda
Antichità, e successivamente le sofisticate relazioni politiche del mondo
medievale occidentale e soprattutto dell'Italia con i Principati Romeni. È il
palcoscenico dell’affermazione politica, storica, artistica dell'identità
comune, attorno al concetto di latinitas.
Per l’Ottocento e il Novecento, forme di interazione sempre più diverse si
riflettono in molteplici tipologie di fonti, dagli archivi di ogni genere,
diplomatico, politico e commerciale, alla stampa e alla produzione artistica.
Un segmento separato potrebbe essere l'era dopo la Guerra Fredda e l’adesione
della Romania e dell'Italia alla NATO, all’UE. In quest’ultimo punto, la
costruzione dell’identità europea, la collaborazione all'interno del progetto
europeo, le sfide alla sicurezza affrontate dall’UE e dall’Alleanza Atlantica,
i fenomeni di migrazione o terrorismo, in cui la competenza di entrambe le
comunità accademiche è molto solida, trovano il giusto trattamento nella
conferenza proposta.
Tel. +39.06.3201594