- 17 September 2020
- Etichete Institutul Român de Cultură și Cercetare Umansitică de la Veneția IRCCU Veneția Institutul Cultural Român ICR Corneliu Baba
Corneliu Baba (1906–1997), Quartiere veneziano, olio su cartoncino, cm 46x42, N. inv. 57, firma e data in basso a destra: «1973, Baba», Collezione «Nicolae e Zamfira Tuzlaru» del Museo Regionale Ialomiţa di Slobozia (Romania)
Corneliu Baba, figlio del pittore Gheorghe Baba, nacque il 18 novembre 1906 a Craiova. Nel 1934 si recò a studiare all’Accademia di Belle Arti di Iaşi, dove si laureò nel 1938. Insieme ad un collettivo di artisti diretto da Nicolae Tonitza (1886–1940), nel 1935 dipinse la chiesa del Monastero di Durău. Sopportato dallo scultore Cornel Medrea (1888–1964), Corneliu Baba si stabilì a Bucarest nel 1950. Fra le sue amicizie si annoveravano alcuni grandi pittori romeni: Theodor Pallady (1871–1956), Jean Alexandru Steriadi (1880–1956), Nicolae Dărăscu (1883–1959), Camil Ressu (1880–1962). Baba si spense a Bucarest nel 1997, all’età di 91 anni, venendo sepolto nel settore ortodosso del Cimitero Bellu. Corneliu Baba, uno dei maggiori e più rappresentativi pittori romeni della seconda metà del XX secolo, ha esposto in numerose mostre personali e collettive, in Romania e all’estero: Belgio, Bulgaria, Cecoslovacchia, Cina, Corea del Nord, Egitto, Finlandia, Francia, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, India, Israele, Italia, Jugoslavia, Mongolia, Polonia, Stati Uniti, Turchia, Ungheria, Unione Sovietica.
L’opera esposta in questa mostra on-line è appartenuta al pittore e collezionista Nicolae Tuzlaru (1931–2002) ed è stata donata al Museo Regionale Ialomiţa nel 2001, come parte di un lascito di 900 opere, fra oggetti di arte laica e religiosa. A tergo, una nota autografa, di mano dell’artista, menziona: «Collezione dell’autore Corneliu Baba». Il dipinto rappresenta un edificio veneziano in un quartiere non specificato della città lagunare, in cui le costruzioni non affacciano su un canale, ma si trovano invece lontane dall’acqua. Tutto si trova sotto la pressione di un cielo plumbeo. Sia nel colorito degli edifici, sia al livello del suolo, la tavolozza consiste invece di toni smorzati, grigio–giallo e ocra pallido. È un’opera in cui si ritrovano i caratteri stilistici specifici di una determinata fase della creazione del pittore romeno, una paesaggistica austera e con una sfumatura piuttosto pessimistica, segnata dalla scelta del pittore di una palette cromatica limitata e fredda.
(scheda a cura di Simona Munteanu; traduzione italiana di Anita Paolicchi)