Prezentazione dell’album fotografico "Le orme del tempo. România. Urmele timpului" di Marco Sitran

Mercoledì, 25 marzo, alle ore 18.00, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ospita nella Sala Marian Papahagi la presentazione dell’album fotografico bilingue, romeno-italiano, Le orme del tempo. România. Urmele timpului di Marco Sitran (Helliar Books), con la partecipazione dell’autore, del professore Grigore Arbore Popescu e dello scrittore e giornalista Maurizio Crema.
Marco Sitran, innamorato della Romania, è un veneziano appassionato di viaggi e fotografia che ha saputo sorprendere in immagini affascinanti l’effervescenza della vita culturale e mondana di Bucarest, le chiese e i villaggi della Transilvania e della Bucovina, il fascino autentico del Delta del Danubio, che chiama laguna veneziana dell’Oriente.
Grigore Arbore Popescu è professore, scrittore, storico, critico e storico d’arte romeno stabilito in Italia. Si è laureato presso la Facoltà di Storia dell’Università di Bucarest, sezione storia antica e archeologia (1965), nonché presso l’Istituto di Belle Arti “Nicolae Grigorescu”, sezione storia e teoria dell’arte (1970). Nel 1975 ha ottenuto il dottorato di ricerca a Pisa, discutendo presso la Scuola Normale Superiore una tesi in storia dell’arte e nel 1981, ha conseguito il dottorato di ricerca in filologia presso l’Università di Bucarest. Ha insegnato, per molti anni, all’Università di Ferrara e all’IUAV.
Maurizio Crema, giornalista presso “Il Gazzettino”, collaboratore di “D Donna”, “Repubblica” e “Diario” è l’autore del libro A Est del Nordest, una raccolta di storie scritte in seguito al suo viaggio nell’Est Europa, in particolare in Romania.

L’album di Marco Sitran, contenente i capitoli: L’Inverno del Comunismo, Bucarest, Origini e tradizioni, Transilvania, Mestieri, Maramureş, Bucovina, Delta del Danubio illustra alcuni dei monumenti di architettura e paesaggistici più importanti della Romania: i castelli Peleş e Bran, i monasteri Voroneţ e Suceviţa che fanno parte del patrimonio mondiale UNESCO, la Fortezza di Colţ, presunta fonte di ispirazione per lo scrittore Jules Verne quando ha scritto il romanzo Il Castello dei Carpazi, il Memoriale delle vittime del comunismo di Sighet, l’albergo e la chiesa di ghiaccio del Lago Bâlea.

"La Romania è l’ultimo avamposto della latinità nell’estrema Europa sudorientale e chi la percorre frettolosamente, pressato dai propri affari o dall’urgenza di chi fa il turista per caso, raramente riesce a cogliere il senso profondo della vita che scorre lentamente. Fuori da Bucarest, lontano dal traffico e dal caos, la Romania offre il suo volto più autentico. Villaggi dove il tempo della modernità non è arrivato, paesaggi incantati immersi in un silenzio carico di attesa, volti di uomini e di donne, giovani e anziani che nei lineamenti, nei sorrisi, nei gesti trasmettono un’intensa umanità ereditata da una generazione all’altra attraverso i millenni.”
Sono le parole che aprono questo album fotografico firmato da Marco Sitran, il quale, rimembrando
“immagini e riflessioni che si avvicendano nelle trame del pensiero incendiario di Emil Cioran, sulle tracce di Jules Verne in Romania” si domanda: “Come sarebbe stato questo angolo di mondo se Traiano non avesse attraversato il Danubio? Forse le Porte d'Oriente si sarebbero spostate più a ovest, si sarebbe parlata una lingua più esotica con forti inflessioni slave?”