Inaugurazione della mostra NITE DAYS di Alexandru NICULESCU,
borsista Vasile Parvan presso l'Accademia di Romania in Roma
Curatore: Michela SACCHETTO, critico d'arte
Il titolo della mostra gioca sulla messa in discussione dell'appercezione del tempo. Un tempo che non è un lineare susseguirsi di giorno e notte, ma puro contrasto di colori, luce e ombra, che nelle tele di Niculescu costruiscono la stessa rappresentazione. L'artista presenta l'incontro con un paesaggio a lui familiare, quello della mediterranea e antica isola di Creta, filtrato dal proprio sguardo abbagliato dalla forte luce mediterranea o rielaborato nel ricordo delle notti percorse dal vento del mare antico.
Il tema del paesaggio negli olii e negli acrilici presentati da Niculescu è giocato sulla semplicità dei due luoghi scelti come punti di vista, dai quali ha inizio un percorso personale di contemplazione e di memoria: il rifugio – lo studio d'artista isolato e chiuso nella valle immersa nell'intensa luce pomeridiana e il terrapieno a picco sul mare dove si attende l'arrivo della notte. Non paesaggi mimetici, ma scorci dai tratti onirici, filtrati dai ricordi di vita concreta. Un luogo che diventa ciò che di lui si trattiene in uno sguardo, in uno scorcio, in un momento temporale indefinito che perde i propri stessi contorni.
La presenza umana nelle tele di Niculescu è limitata alla rappresentazione e presentazione del tema dello sguardo che ci conduce al rapporto intimo e personale tra la visione dell'artista e l'ambiente di Creta e ci introduce in una sovrapposizione essenziale di contrasti cromatici e formali.
Un giorno abbagliato dall'intensa luce pomeridiana, dove uno sdraio, una finestra sono possibili sguardi in assenza di sguardo, su un panorama che fonde i contorni e i colori mediterranei in una metafisica sospensione temporale. Una notte che copre con tocchi rapidi e irrequieti i colori non più rivelati e completa la solitudine e l'intimità della visione.
La mostra sarà aperta al pubblico dall'8 al 20 Gennaio 2008 presso la Nuova Galleria (Cannaregio 2215).
