«Cartographica Dacoromaniae – Le terre romene nella cartografia storica a stampa del Cinque–Settecento»: Sigmund Betulius e Jakob von Sandrart

Sigmund Betulius/Sigmund von Birken (1626–1681), Jakob von Sandrart (1630–1708), Danubius, Fluviorum Europae Princeps cum omnibus accessoriis Fluminibus ... a Fonte ad Ostia, Norimberga 1684, cm 48,5x118,5 (3 fogli), coloritura all’acquarello coeva, collezione della Det Kongelige Bibliotek København/The Royal Library in Copenhagen (Danimarca) (per uso non commerciale, a fini culturali ed educativi)

Sigmund Betulius/Sigmund von Birken (1626–1681), poeta, traduttore, educatore tedesco, è stato un esponente protestante della letteratura barocca, animatore della vita culturale dell’Impero germanico del secondo Seicento. Nacque nel 1626 nella Boemia, vicino a Eger, figlio di Daniel Betulius, pastore evangelico di Wildstein. I Betulius si trasferirono a Norimberga, nel 1629, costretti a lasciare la Boemia dalle persecuzioni in atto nei confronti delle chiese evangeliche. Sigmund Betulius studiò presso l’Aegidianum di Norimberga, poi proseguì il percorso formativo all’Università di Jena, studiando giurisprudenza e teologia dal 1643 al 1645, senza però conseguire la laurea. Affermatosi come poeta magniloquente e metaforico, fu presto accolto in alcune delle più importanti accademie letterarie all’epoca: l’Ordine Florifero di Pegnitz e la Società dei Carpofori. Dalla fine del 1645 fino all’ottobre del 1646 si trattenne a Wolfenbüttel, svolgendo il ruolo di precettore dei figli e delle figlie di Augusto II, duca di Braunschweig–Lüneburg e principe di Braunschweig–Wolfenbüttel: Anton Ulrich, Ferdinand Albrecht, Sibylle Ursula, Clara Augusta e Maria Elisabetta. Lasciò la corte di Wolfenbüttel per compiere lunghi viaggi nella Germania settentrionale, e così conobbe e si legò d’amicizia con il poeta e drammaturgo Johann von Rist (1607–1667) e il poeta Philipp von Zesen (1619–1698). Sigmund Betulius tornò a Norimberga nel 1648 e vi lavorò come precettore privato, occupandosi dell’istruzione dei figli del patriziato cittadino e intensificando l’attività di poeta e scrittore, facendo però fatica a guadagnarsi di che vivere. Betulius trovò nel diplomatico imperiale Gottlieb Amadeus, conte di Windisch–Graetz (1630–1695), da anni al servizio della corte viennese, che aveva conosciuto a Norimberga durante i lunghi negoziati che miravano a porre termine alla Guerra dei Trent’anni, il mecenate che sovvenzionò la sua attività letteraria, apprezzandone le doti poetiche. Con il sostegno del conte di Windisch–Graetz, nel maggio 1654, Sigmund Betulius fu nobilitato dall’imperatore Ferdinando III d’Asburgo, essedo elevato al titolo di conte palatino e assumendo da allora in poi il cognome von Birken.

Sigmund von Birken è stato un autore poliedrico, tra i più produttivi del Seicento, poeta, traduttore e scrittore che conta, oltre a «Spiegel der Ehren des höchstlöblichen Kayser- und Königlichen Erzhauses Österreich» (Norimberga 1668), «Guelfis oder Niedersächsischer Lorbeerhain» (Norimberga 1669) e alle varie opere letterarie, anche 52 canti religiosi. «Der Donaustrand», una descrizione delle città e delle fortezze lungo il tragitto del Danubio, dalla fonte allo sbocco nel Mar Nero, opera pubblicata da von Birken nel 1664, in occasione della guerra vittoriosa condotta dagli Asburgo contro l’Impero Ottomano, è diventata all’epoca un bestseller, le cui diverse edizioni – oltre venti – sono sempre state coronate da un successo significativo. Sigmund von Birken è stato al centro di una fitta rete di relazioni con poeti, scrittori, incisori, editori, lavorando con alcuni tra i migliori incisori tedeschi dell’età barocca, come Jakob von Sandrart e Joachim von Sandrart.

La mappa esposta nella mostra on-line consta di tre fogli. Reca due grandi cartigli: uno in basso a sinistra, che raffigura Donaueschingen, dove si uniscono il Brigach e il Breg, facendo nascere il Danubio; l’altro in alto a destra, rappresenta una scena allegorica, con il fiume impersonato da un anziano coronato da una chioma di foglie che rende omaggio alla monarchia asburgica raffigurata da una figura femminile coronata e ricoperta da un pesante manto, mentre cavalca un’aquila tenendo nella mano destra lo scettro del comando. In alto a sinistra, la mappa reca, in un cartiglio dalla struttura ovoidale adornato da motivi vegetali, la riconoscente dedica di Sigmund von Birken a Gottlieb Amadeus, conte di Windisch–Graetz. Nelle rappresentazioni dei toponimi e idronimi sulla mappa si riscontrano riferimenti alle battaglie avvenute durante le guerre contro gli Ottomani, segnate da spade incrociate, talora recanti la data dell’accaduto. Questa mappa doveva accompagnare l’opera di grande successo di Sigmund von Birken, «Der Donaustrand». L’edizione italiana di questo libro è Sigmund von Birken, L’origine del Danubio, con li nomi antichi e moderni di tutti li Fiumi & Acque, […] annesovi un breve Compendio della Chronica Ungara e Turchesca, & adornato con 40 figure in rame […] con un breve racconto de’ fatti memorabili occorsi nelle Guerre di Candia, Polonia & Ungaria contro il Turco, presso l’editore Gioseffo Longhi, Bologna 1685.

Nella stesura della mappa, Sigmund von Birken e Jakob von Sandrart prendono a piene mani dalle carte geografiche dei cartografi di Amsterdam e Parigi, innanzitutto dai Blaeu, Hondius, Johannes Janssonius, Nicolas Sanson, e perfino dallo svizzero Matthäus Merian (1593–1650). All’epoca era consuetudine trarre ispirazione dalle mappe e varie stampe di numerosi autori, senza badare troppo alla proprietà intellettuale. Un’altra mappa del corso del Danubio, data alle stampe l’anno successivo, nel 1685, dall’editore e incisore di Amsterdam Carel Allard/Carolus Allard (1648–1709) riprende dalle carte di Giacomo Gastaldi, Giovanni Antonio Magini e Matthäus Merian per la raffigurazione del tratto del Danubio tra la Baviera e il Mar Nero.



Jakob von Sandrart (1630–1708), Novissima et accuratissima totius Regni Hungariae, Dalmatiae, Croatiae, Sclavoniae, Bosniae, Serviae, Transylvaniae, cum adiacentibus Regnis et Provinciis Tabula auctore Jacobo Sandraet chalcographo Norico; Jacob Sandrart sculpsit et excudit, Norimberga senza data [1688–1690?], cm 78x40 (2 fogli), coloritura all’acquarello coeva, collezione della Staats- und Universitätsbibliothek Bremen (Germania) (per uso non commerciale, a fini culturali ed educativi)

Jakob von Sandrart (1630–1708) fu uno dei più noti incisori tedeschi del Seicento, affermandosi anche come compilatore di carte geografiche. Iniziò in tenera età ad apprendere l’arte incisoria presso lo studio di suo zio, Joachim von Sandrart (1606–1688), ad Amsterdam. Si è perfezionato nelle tecniche incisorie con Cornelius Dankerts e Willem Hondius. Compì lunghi viaggi, dal 1644 al 1646, attraverso le terre dell’Impero, giungendo a Vienna e Ratisbona. Nella città della Baviera conobbe Regina Christina Eimmart, figlia dell’incisore e matematico Georg Christoph Eimmart il Vecchio, che condusse all’altare nel 1654. La coppia ebbe nove figli, tra i quali Johann Jakob (1655–1698) e Susanna Maria (1658–1716), ricalcando le orme del padre, divennero noti incisori. Incisore prolifico, Sandrart è autore di numerose opere. Della sua produzione, si sono conservate circa quattrocento incisioni autografe. Ritrattista rinomato, è autore di raffigurazioni di vari personaggi con notorietà all’epoca e di numerose città, stampe che non sempre ritraggono le realtà urbanistiche del territorio, essendo semplicemente rappresentazioni immaginarie oppure compilazioni di diverse incisioni risalenti al Cinquecento. Nel 1662 fondò l’Accademia dei pittori di Norimberga, l’odierna Accademia di Belle Arti, assumendone la direzione. Sandrart ha lavorato per i maggiori stampatori di Norimberga – Wolfgang Andreas Endter, Johann Jonathan Felsecker e i suoi eredi – e ha pubblicato in proprio alcune opere illustrate. Ritrattista apprezzato, Sandrart era ritenuto il miglior incisore di Norimberga, all’epoca il centro tedesco dell’editoria più prestigioso e produttivo, essendo molto ricercato per le sue rappresentazioni realistiche. Ha collaborato con l’incisore Johann Christoph Weigel (1654–1725) per la «Passio Domini nostri Jesu Christi», apparsa ad Augusta nel del 1693.

Il sodalizio personale e professionale tra Jakob von Sandrart e Sigmund von Birken, oltre alla mappa del Danubio presentata in questa mostra on-line, ha prodotto numerose incisioni per le quali il poeta scrisse i versi–didascalie, spesso approntati per i ritratti. Sandrart ha lavorato su commissione per Birken, curando l’illustrazione artistica di alcune delle sue opere date alle stampe a Norimberga.

La mappa esposta nella mostra on-line consta di due fogli; l’autore si ispira soprattutto ai cartografi francesi, traendo spunto dalle produzioni di Nicolas Sanson e Nicolas de Fer, e quindi realizzando una carta geografica frutto della compilazione.