FLORIN ȘTEFAN – La memoria della pittura ERETICA E RETORICA

FLORIN ȘTEFAN – La memoria della pittura

ERETICA E RETORICA

domenica 15 giugno 2025, ore 18:30

CON

CARA TERRA GUERRA -performance di MARIA CRISPAL

a cura di Antonello Tolve

La Fondazione Filiberto e Bianca Menna, in collaborazione con l’Accademia di Romania in Roma, il Lavatoio Contumaciale, la Fundația Culturală Intact, il Centrul de Interese il TOMAV Experience, è lieta di annunciare un doppio evento dedicato alla Memoria della pittura che sarà organizzato domenica 15 giugno, ore 18:30, a chiusura della personale di Florin ŞtefanEretica e retoricaCara terra guerra, una performance di MARIA CRISPAL, e la presentazione del volume monografico Florin Ştefan. Works 1984-2025 (Silvana Editoriale, 2025), con un intervento dell’artista in dialogo con il curatore Antoenello Tolve e con Oana Boșca-Mălin.

Indirizzo: Fondazione Filiberto e Bianca Menna -Via dei Monti di Pietralata 16 - Roma

 Il lavoro di Florin Ştefan è un continuo fare i conti con momenti della memoria, risistemati mediante esercizi di riflessione che trasformano la tela in un’arena dove luoghi o figure del passato ritornano affievoliti, rigenerati, in un rapporto di vicinanza e di lontananza. Quasi come spaccati di delicata cronofagia utile a nutrire l’atto del presente (quello del dipingere) con la potenza del passato (le storie), le sue opere presentano sempre dei tocchi enigmatici la cui velocità rimaneggia il reale rendendolo evanescente, vago,soft, nebuloso, spettrale, opaco, spesso poco decifrabile, a tratti squisitamente onirico e cromaticamente intenso.

L’artista camuffa con insistenza l’immagine (in molti casi uno scatto fotografico che risale le scale del tempo) per trasformarla in desiderio di desiderare diversamente le cose andate, per rendere più sopportabile il ricordo o anche per ricalcolare le misure della felicità sotto la tensione d’una tavolozza cromatica – lingua muta delle cose – che predilige pigmenti antelucani, bruni trasparenti e caldi, morbidi gialli di Napoli e rossi accenni accecanti.

Nel nuovo ciclo di opere realizzate tra il 2024 e i primi mesi del 2025 che l’artista presenta oggi per la prima volta negli spazi della Fondazione Menna con il titoloEretica e retorica, la sua ricerca si incanala nell’idea d’un rovesciamento del tempo e di un sovvertimento dello spazio per dar luogo a lucide fantasie d’avvicinamento dove il gioco dell’amore (l’erotica, l’eretica, l’eroica) si fa spazio ludico e nel contempo luogo nevralgico d’una costruzione linguistica (la retorica) governata da regole interne.

Quasi a riprendere l’eterogeneità dei toni e dei temi messi in campo da Heinrich Böll con i suoi racconti datati 1947-1979, Maria Crispal pone la propria attenzione su una pieta senza condizioni che, filtrata da una profonda sensibilità unificante, mira a rigenerare il patto segreto tra la totalità delle cose. «Alle loro spalle, pochi cespugli, un campo di girasoli sconvolto dai carri armati, poi ancora un bosco, un bosco dal verde più chiaro. Ma che differenza faceva? La terra restava terra, e la guerra guerra», si legge nell’Assalto di Böll.

Come una apparizione che entra nello spazio per stravolgerlo con il proprio corpo, Maria Crispal incarna la figura della grande madre i cui rimandi ancestrali sono metaforicamente indicati da un abbigliamento latteo la cui aderenza non solo è indizio di visibile prorompenza fisica ma anche sintomo di una nuova visione dell’umanità.

Nelle vesti della grande madre, con cara terra guerra Maria Crispal leggerà alcuni stralci poetici dedicati ai soldati, ai comandanti e alle vittime della matta bestialità. «Il mio abito rimanda a quello di una sposa perché alla fine suggellerò i presenti col marchio di un anello al dito anulare sinistro per unire tutti in uno sposalizio di guerra/pace».

* Dopo la performance di Maria Crispal, sarà presentata la monografia Florin Ştefan. Works 1984-2025 (Silvana Editoriale, 2025), in un dialogo tra l’artista, Oana Bosca-Malin e Antonello Tolve.