«Monumenta Cartographica Dacoromaniae – Le terre romene nella cartografia storica a stampa del Cinque–Settecento»: Johann Baptist Homann, Johann Matthias Hase

Johann Baptist Homann (1663–1724), Principatus Transilvaniæ in quinque Nationes earumque Regiones et Comitatus, cum finitimis vicinorum Statuum Provinciis accurate divisus ex conatibus Ioh‹annes› Baptistæ Homanni Sacræ Caes‹reae› Maj‹estatis› Geographi Noribergæ, cum Privilegio S. C. M., Norimberga 1716, cm 46,5x56, incisione in rame, carta, coloritura coeva ad acquerello, collezione della Det Kongelige Bibliotek København/The Royal Library in Copenaghen (Danimarca) (per uso non commerciale, a fini culturali ed educativi).


Johann Baptist Homann (1663–1724), Johann Matthias Hase (1684–1742), Tabula Geographica continens Despotatus Wallachiae atque Moldaviae, Provinciam Bessarabiae sub clientela Turcica, itemque Provinciam Polonicam Podoliae, tanquam Regiones, in quibus bellum praesens geritur, ex Hasianis aliisque novissimis subsidiis secundum statum politicum recentissimum delineata in lucem edita ab Homannianis Heredibus C. P. S. C. M., Norimberga 1769, cm 47x50,5, incisione in rame, carta, coloritura coeva ad acquerello, Collezione Bernard Pavel Moll (1687–1780) della Biblioteca Regionale della Moravia di Brno (Repubblica Ceca) (per uso non commerciale, a fini culturali ed educativi).


La mappa del Principato di Transilvania, che all’epoca della stesura della carta geografica era ormai inglobato nei domini degli Asburgo, fu incisa e data alle stampe da Johann Baptist Homann nel 1716, per essere inserita nel «Großer Atlas über die ganze Welt», uno dei più importanti atlanti prodotti dalla sua officina cartografica e stamperia. La rappresentazione del territorio transilvano trae spunto dalla raffigurazione geografica del principato nella mappa che lo stesso Homann incise nel 1697 per Jacob von Sandrart (1630–1708). È una mappa di grande formato, in doppia pagina, con il cartiglio in basso a destra adornato di una scena allegorica, che contiene le inevitabili imprecisioni della cartografia commerciale settecentesca, rispecchiando i limiti della conoscenza geografica a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo. Tuttavia, l’introduzione di parametri come l’azimut e la declinazione nel processo complesso di stesura delle mappe rese le carte geografiche di Homann più precise rispetto ad alcune mappe realizzate dai cartografi coevi attivi nei Paesi Bassi e in Francia. Sulla scia della carta geografica della Transilvania realizzata dal cartografo Giacomo Cantelli da Vignola (1643–1695) e pubblicata nel 1685 dall’incisore e stampatore romano Giovanni Giacomo De Rossi (1627–1691), Johann Baptist Homann e Matthäus Seutter (1678–1757) furono tra i primi cartografi occidentali a riportare sulle mappe dell’Europa Centro–Orientale dati riguardanti gli abitanti dei Principati Danubiani, cercando con scarsa precisione, per quanto riguardava la Transilvania, di segnare le aree nelle quali erano insediate e vivevano le diverse etnie del principato: magiari, székely, sassoni (tedeschi), valacchi e moldavi (romeni).

Le mappe dei Principati di Valacchia e Moldavia e del Principato di Transilvania, realizzate dal cartografo, incisore e stampatore norimberghese Johann Baptist Homann nella sua bottega cartografica, sono carte geografiche decorative risalenti al periodo in cui la cartografia commerciale, ancora lontana dalla precisione topografica, calcolava le coordinate geografiche utilizzando l’astronomia e la matematica e intendeva connettere l’accuratezza piuttosto empirica della rappresentazione del territorio con i gusti estetici della clientela. Gli acquirenti utilizzavano le carte geografiche come decorazioni murarie oppure come oggetti di collezione destinati a sottolineare lo status sociale e la curiosità intellettuale dei proprietari. Le mappe di Homann, ristampate dai suoi eredi, si contraddistinguono per la qualità dei disegni realizzati con maestria artistica, per le incisioni che trasferivano sulle matrici in rame il risultato del talento dei disegnatori e dei pittori, per la coloritura eseguita con altrettanta abilità adoperando vari colori vivi e luminosi. Inoltre, le carte geografiche di Homann sono ricche di toponimi e idronimi, e sulla mappa della Transilvania alcuni nomi dei luoghi vengono riportati nelle diverse lingue degli abitanti della provincia asburgica, prevalentemente in ungherese e tedesco.

Dalle matrici in rame di Johann Baptist Homann, «Homännische Erben» – «Eredi di Homann», la denominazione che l’officina cartografica e stamperia assunse dopo la morte prematura del figlio del fondatore, Johann Christoph Homann (1703–1730), fu stilata, incisa e pubblicata la carta geografica dei Principati di Valacchia e Moldavia, indicati nel cartiglio come Despotati semplicemente perché Stati vassalli dell’Impero Ottomano. L’incisore Johann Georg Ebersberger/Ebersperger (1704–1760) e Johann Michael Franz (1700–1761) hanno coinvolto nel lavoro per la stesura delle mappe della «Homännische Erben» alcuni artisti e professionisti di comprovata esperienza che hanno dato il proprio contributo al perfezionamento della produzione cartografica della ditta. Nel 1760, l’officina cartografica contava più di 550 matrici in rame, 170 delle quali provenivano direttamente dall’eredità di Johann Baptist Homann e Johann Christoph Homann. Tra il 1730 e il 1760 sono state incise oltre 250 nuove carte geografiche, intese come produzioni di recente stesura o rielaborazioni delle mappe all’epoca in vendita sul mercato europeo della cartografia commerciale. Alla metà del Settecento, Johann Georg Ebersberger/Ebersperger, Johann Michael Franz e l’astronomo Tobias Mayer (1723–1762) avevano traghettato l’officina cartografica e stamperia di Homann tra i principali produttori europei di carte geografiche. La mappa dei Principati di Valacchia e Moldavia è una delle carte geografiche elaborate dalla bottega cartografica durante la successiva direzione della «Homännische Erben», passata nel 1761 nelle mani di Georg Christoph Franz e Jakob Heinrich Franz, e poi di Georg Peter Monath (1715–1788), marito di Barbara Dorothea Ebersberger, figlia ed erede di Johann Georg Ebersberger. La carta geografica dei Principati Danubiani è stata incisa e stampata nel 1769. Essa presenta numerose imprecisioni ed errori di denominazione e ubicazione dei toponimi e idronimi, mentre il territorio di Valacchia e Moldavia è raffigurato in modo distorto, «schiacciato» a Sud tra il tratto inferiore del Danubio, erroneamente tracciato fino allo sbocco nel Mar Nero, e l’Ucraina e Podolia ad Est. Il grande cartiglio, scarsamente decorato, occupa quasi interamente la parte sinistra della mappa e, oltre al titolo, contiene la data di pubblicazione e la legenda dei segni convenzionali presenti nella carta geografica. Mappa priva di qualità e precisione e di altrettanta modesta rilevanza come opera decorativa, la carta geografica di Valacchia e Moldavia, raffigurando insieme i due principati vassalli dell’Impero Ottomano, rappresenta un piccolo tassello nella progressiva radicazione nell’opinione pubblica e nelle cancellerie europee della consapevolezza che gli abitanti di questi Stati cristiani erano accomunati dalle caratteristiche etniche, dalla lingua, dalla fede e dalle tradizioni che gli rendevano un’unica nazione.


Johann Baptist Homann (1664–1724) fu un cartografo, editore e incisore tedesco che produsse anche globi terrestri e celesti. Homann studiò presso un collegio gesuitico per essere avviato alla carriera ecclesiastica, che sfumò quando si convertì al protestantesimo. Nel 1687 svolse la funzione di notaio nella città di Norimberga, ma ben presto abbandonò la professione e si trasferì ad Amsterdam, diventando apprendista presso la bottega cartografica e stamperia dell’editore e incisore Justus Danckerts (1635–1701). Dal 1693 al 1695 risiedette a Vienna e nel 1697 tornò a Norimberga e incise alcune carte geografiche per Jacob von Sandrart (1630–1708), quindi nel 1698 si trasferì a Lipsia, continuando a lavorare come incisore. L’esperienza accumulata negli anni di lavoro come incisore, l’assimilazione delle tecniche e delle conoscenze grafiche della produzione cartografica, nonché l’intuizione personale, spinsero Homann a mettersi in proprio aprendo nel 1702 la propria bottega cartografica e stamperia a Norimberga. Realizzò incisioni di varie stampe e produsse numerose carte geografiche e globi terrestri e celesti. Homann raccolse le sue mappe in vari atlanti, ma spesso stampò e commercializzò separatamente le carte geografiche più richieste sul mercato. Homann ha realizzato circa 200 carte geografiche, tante delle quali raccolte e pubblicate nel «Neuer Atlas über die ganze Welt» (1707), nell’«Atlas Novus Terrarum Orbis Imperia Regna et Status» (1702), nel «Großer Atlas über die ganze Welt» (1716) e nell’«Atlas methodicus» (1719). L’officina cartografica di Johann Baptist Homann diventò il principale produttore di carte geografiche degli Stati del Sacro Romano Impero e un importante competitore sul mercato cartografico europeo. Nel 1715, Homann venne eletto membro della Regia Accademia Prussiana delle Scienze di Berlino e fu nominato geografo della Corte imperiale di Carlo VI d’Asburgo. Le mappe di Homann erano riccamente decorate, con cartigli finemente eseguiti, adornati di scene allegoriche, storiche ed etnografiche. Homann strinse un fruttuoso sodalizio professionale con l’incisore, editore e mercante d’arte norimberghese Christoph Weigel (1654–1725). La florida attività, la reputazione e i contatti altolocati gli valsero privilegi di stampa imperiale che proteggevano la sua produzione cartografica. Avendo abbassato i prezzi di produzione e migliorato la qualità estetica e tipografica delle sue carte geografiche, Johann Baptist Homann divenne un forte concorrente dei cartografi ed editori dei Paesi Bassi e della Francia. Spirò il 1 luglio 1724 e la sua officina cartografica passò al figlio Johann Christoph Homann (1703–1730). Alla morte prematura di quest’ultimo, la ditta passò a Johann Georg Ebersberger/Ebersperger e Johann Michael Franz, e da allora in poi fu nota come «Homanns Erben»/«Homännische Erben», vale a dire gli «Eredi di Homann». Tra gli atlanti firmati «Homännische Erben» vanno menzionati il «Großer Atlas» (1731), l’«Atlas Coelestis» di Johann Gabriel Doppelmayer (1742) e l’«Atlas Geographicus Maior» (1753). Nel Settecento, per l’officina cartografica «Homännische Erben» lavorarono numerosi scienziati e professionisti di grande caratura: il matematico, astronomo e cartografo Johann Gabriel Doppelmayer (1677–1750); l’astronomo, matematico e cartografo Tobias Mayer (1723–1762); il geografo, cartografo e storico Johann Gottfried Gregorii (1685–1770); l’astronomo e geografo Georg Moritz Lowitz (1722–1774); il pittore Johann Michael Franz (1715–1793), ecc. La lunga storia di successo della ditta Homann, la principale casa editrice di carte geografiche della Germania, giunse a capolinea nel 1848 con la morte dell’ultimo proprietario: l’editore e mercante d’arte Georg Christoph Franz Fembo (1781–1848). Fembo rilevò nel 1804 la quota di Friedrich Albrecht Monath (1765–1812) dell’officina cartografica Homann, quindi nel 1805 acquistò la quota della stamperia Homann dagli eredi di Christoph Weigel. Nel 1813, Fembo riuscì acquisire da Georg Christoph Franz (1747–1823) la sua quota dell’editoria Homann e così divenne unico proprietario di «Homännische Erben». Subito dopo il decesso di Fembo, suo figlio, Christoph Melchior Fembo (1805–1876), entrò in possesso dell’eredità paterna e chiuse la ditta «Homännische Erben».