







SULLA FRONTIERA DELL’ IMPERO : I CANTIERI ARCHEOLOGICI
DELLA DACIA ROMANA E DELLA MOESIA INFERIOR
IBIDA. Una città romana ai confini dell’ Impero
26 maggio, dalle ore 16 alle ore 19, presso la sede dell’Accademia di Romania in Roma, Piazza José de San Martin n° 1, 00197 Roma
(iscrizione obbligatoria prima del 24 maggio).
L’ Accademia di Romania in Roma, l' Università „ Alexandru Ioan Cuza” di Iași e l'Università degli Studi di Sassari, organizzano giovedì 26 maggio 2022, sotto il patrocinio dell’ Associazione Internazionale di Archeologia Classica, dell’ Accademia Romena di Bucarest e con il sostegno dell’ Istituto Culturale Romeno, un seminario di presentazione dei risultati della ricerca archeologica romena incentrata sulle realtà dei più importanti siti archeologici della Dacia romana e della Bassa Moesia, intitolato Ibida. Una città romana ai confini dell’ Impero. Il seminario fa parte degli eventi celebrativi del Centenario della Scuola Romena di Roma.
Relatori
Mihaela Iacob (Istituto di Ricerche Eco-Museali Gavrilă Simiondi Tulcea/Ministero della Cultura, Bucarest), 20 anni di ricerca archeologica sistematica a Ibida. Bilancio e prospettive;
Lucrețiu Mihăilescu-Bîrliba (UAIC Iasi), Considerazioni storiche su Ibida durante il Principato, basate su fonti epigrafiche;
Alessandro
Teatini (Università degli Studi di Sassari),La nuova basilica extra muros di Ibida: ipotesi di lettura alla luce
delle basiliche cimiteriali nella provincia
Scythia.
Presiede Alessandra Capodiferro, presidente AIAC
La più importante nuova ricerca sulla riva
destra del Danubio, nella Bassa Mesia, celebra i due decenni dalla sua nascita.
Come risultato di una collaborazione istituzionale esemplare, la fortezza di
Ibida (Slava Rusă, Contea di Tulcea) si è già affermata nell'ambiente
scientifico con risultati spettacolari. Il gruppo di ricerca comprende anche
specialisti italiani dell'Università di Sassari.
La fortezza di Ibida (situata nella parte
centro-settentrionale di Dobrogea) occupava un'area di 24 ha in epoca tardo
romana, essendo la più grande nel territorio dell'attuale Romania per questo
periodo. La città è citata da Procopio di Cesarea e da Teofilatto Simocatta.
Sebbene le ricerche archeologiche siano esistite dall'inizio del secolo scorso,
gli scavi sistematici veri e propri sono iniziati nel 2001. A seguito di essi,
fino ad oggi, sono state svelate diverse cortine della cinta muraria tardo
romana, due torri, una porta, diverse strade e monumenti dello stesso periodo e
sono state scavate ben 200 tombe del II-VI secolo d.C.; il monumento più
spettacolare è la tomba della famiglia Tudorka, scoperta nel 2001. Negli ultimi
anni sono state portate alla luce tracce dell'insediamento tardo romano,
presente fino ad allora nelle ricerche archeologiche solo attraverso isolati
ritrovamenti. Tre diplomi militari dello stesso giorno (14 agosto 99) offrono
nuove possibilità di interpretazione dello stato della fortezza nella prima età
romana (I-III secolo d.C.), e il recente ritrovamento di una basilica
(probabilmente coemeterialis)
fornisce nuovi dati su Cristianesimo ad Ibida. Le relazioni riguarderanno la presentazione
generale delle questioni archeologiche e della storia della ricerca a Ibida
(Mihaela Iacob), la scheda epigrafica di Ibida (Lucrețiu Mihailescu-Bîrliba) e
la questione del cristianesimo e in particolare della basilica coemeterialis a Ibida (Alessandro
Teatini).
La Missione Archeologica
Italiana in Romania dell'Università degli Studi di Sassari, basata sul
protocollo di cooperazione con l'Istituto di Ricerche Eco-Museali (ICEM) di
Tulcea, conduce ricerche archeologiche nel sito di Ibida a
partire dal 2013 con i contributi finanziari assegnati dal Ministero degli
Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il progetto di ricerca,
denominato "Ibida. Una città romana ai confini dell'impero, le sue
necropoli, il suo territorio", si innesta nella stagione di indagini
sviluppate nell'area grazie all'impegno dell'ICEM, da sempre attivo nella
ricerca storico-archeologica sul territorio della Dobrugia. La Missione
Archeologica Italiana collabora dal 2019 con i colleghi romeni e i loro
studenti universitari nella gestione dello scavo dell’importante struttura di
una basilica paleocristiana sorta extra muros in
area cimiteriale: l’edificio è stato individuato poche decine di metri a
nord del circuito murario nel corso dei lavori per la realizzazione della
copertura ortofotografica dell’intera città antica.
Maggiori informazioni e iscrizione: accadromania@accadromania.it| alexandra.boanta@icr.ro
A causa delle restrizioni per il Corona virus,la partecipazione a questo evento è possibile
solo previa prenotazione. Sarà ammesso un numero limitato di partecipanti e
l’ingresso sarà subordinato all’esibizione della Certificazione verde Covid-19
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