La traduzione dal romeno all’italiano. Progetti, prospettive, potenzialità. Tavola rotonda, atelier, dibattito.

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Il 14 dicembre 2015, nell'intervallo orario 10.00 e le 17.30, l'Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia organizza, nella sala "Marian Papahagi", una giornata di studi, dibattiti, atelier, dedicata ai traduttori e alle traduzioni dal romeno all'italiano, che mira ad agevolare lo scambio di esperienze tra specialisti nella traduzione di testi letterari e scientifici dal romeno all'italiano. Parteciperanno: Anita Bernacchia, traduttrice con lunga esperienza formativa e professionale, Maria Luisa Lombardo, traduttrice e docente di lingua romena e italiana, Clara Mitola, traduttrice di poesia contemporanea romena in italiano, Bogdan Popescu, direttore del Centro Nazionale del Libro (CENNAC), Roberto Scagno, professore presso l'Università di Padova, presidente dell'Associazione Italiana di Romenistica e traduttore dell'opera di Mircea Eliade, Dan Octavian Cepraga, professore di lingua e letteratura romena all'Università di Padova e traduttore, Roberto Merlo, professore di lingua e letteratura romena presso l'Università di Torino e traduttore, Mauro Barindi, docente di lingua italiana e traduttore, i dottorandi: Barbara Pavetto e Federico Donatiello, le masterande: Noemi Gianuzzi, Giulia Ambrosi e le due borsiste "Nicolae Iorga" dell'Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia: dr. Vanina Botezatu e drd. Cristina Gogianu.

La giornata è articolata in due tavole rotonde, un atelier di traduzione e un dibattito, secondo il programma seguente:


Programma

10.00 - 10.30 I programmi ICR-CENNAC per il sostegno delle traduzioni e dei traduttori. Il ruolo del Centro Nazionale del Libro e dell'Istituto Romeno di Cultura nella divulgazione della cultura romena in Italia.

10.30 - 11.30 Tavola rotonda I. Progetti finalizzati, progetti in svolgimento. Scambio di esperienza.

11.50 - 13.00 Tavola rotonda II. Il passo successivo. Variare la tipologia testuale delle opere tradotte in italiano. Che cosa traduciamo, dove pubblichiamo? Problemi e soluzioni. Il ruolo delle traduzioni nel delineare l'immagine della cultura romena in Italia.

15.00 - 16.30 Atelier di traduzione. Strategie traduttive applicate. La natura delle difficoltà del processo traduttivo dal romeno all'italiano. Soluzioni.

16.30 - 17.30 Dibattito. La nuova generazione di traduttori. L'insegnamento della lingua, cultura e letteratura romene in Italia. Traduzioni di opere fondamentali necessarie.

Partecipanti

Mauro Barindi (Vicenza,1964) Si è laureato in lingua e letteratura romena presso l'Università di Padova e in seguito Dottore in Filologia romanza presso l'Università Complutense di Madrid. Ha insegnato italiano presso l'Università Alexandru Ioan Cuza di Iaşi (Romania), l'Università di Reykjavík (Islanda), l'Istituto Italiano di Cultura del Cairo (Egitto), di Tel Aviv (Israele) e attualmente presso quello di Lisbona (Portogallo). È membro dell'AIR (Associazione Italiana di Romenistica). È autore di vari contributi su numerosi aspetti della lingua e della cultura romena e collaboratore della rivista bilingue interculturale online Orizzonti culturali italo-romeni. Debutta come traduttore letterario con il romanzo di Vasile Andru, Uccelli del cielo - Păsările cerului (Ed. Controluce 2008) e continua a pubblicare soprattutto traduzioni di opere di classici, come Mateiu I. Caragiale (Crai de culte veche - I principi della Corte Antica, Rediviva 2014) e di contemporanei, come Ana Blandiana (O silabisire a lumii - Il mondo sillaba per sillaba, Saecula-Weirdstudio 2012; Patria mea A4 - La mia patria A4, Aracne 2015) e Florina Iliş (Cinci nori coloraţi pe cerul din Răsărit - Cinque nuvole colorate nel cielo d'Oriente, Atmosphere 2011; Cruciada copiilor - La crociata dei bambini, Isbn Edizioni 2012). 

 Anita Natascia Bernacchia (Roma, 1982) è una traduttrice italiana di origini triestine e romene. Ha ottenuto la Laurea Magistrale in interpretazione di conferenza e traduzione con inglese, russo, romeno e tedesco presso l'Università di Trieste; ha frequentato un Master in mediazione linguistico-culturale presso l'Università "La Sapienza" di Roma e un Master in Integrazione Europea all'Università di Bruxelles (VUB). È interprete professionista dal 2005 e membro IAPTI (International Association of Professional Translators and Interpreters) dal 2014. Le sue traduzioni dal romeno (prosa, saggistica, poesia) per importanti editori italiani sono il frutto di un'instancabile attività di promozione della letteratura romena in Italia. Ha beneficiato di due borse di traduzione dell'Istituto Romeno di Cultura (2006, 2009). Tra gli autori tradotti figurano Norman Manea, Varianti di un autoritratto (Il Saggiatore, 2015), Nina Cassian, C'è modo e modo di sparire - Poesie 1945-2007, a cura di Ottavio Fatica (Adelphi 2013), Tatiana Niculescu Bran, Confessioni a Tanacu (Hacca 2013), Vasile Ernu, Gli ultimi eretici dell'Impero (Hacca 2012), Nato in URSS (Hacca 2010), Varujan Vosganian, Il libro dei sussurri (Keller 2011), Dan Lungu, Il paradiso delle galline. Falso romanzo di voci e misteri (Manni 2010), Savatie Baștovoi, I conigli non muoiono mai (Keller 2015) şi Cecilia Ștefănescu, Relazioni morbose (Nikita 2009).

Dan Octavian Cepraga è nato a Bucarest nel 1967. Laureato all'Università di Padova in Lingua e letteratura romena, si è specializzato in Etnologia del sud-est europeo presso l'École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. Ha ottenuto, quindi, il titolo di Dottore di ricerca in Filologia romanza e italiana presso l'Università degli Studi di Roma La Sapienza.  Dal 2004 è professore associato di Lingua e Letteratura romena presso l'Università di Padova.  Nella tornata del 2012 ha ottenuto l'Abilitazione Scientifica Nazionale di Prima Fascia (Ordinario) nel settore concorsuale 10/E1. Romenista e filologo romanzo, si è occupato di poesia popolare romena e della formazione della lingua poetica romena dell'Ottocento. Nel campo della filologia romanza si è occupato principalmente di poesia provenzale e antico-francese, studiando la tradizione manoscritta dei canzonieri oitanici ed il sistema dei generi lirici romanzi medievali. È direttore scientifico della University of Oradea Publishing House. Fa parte del Comitato editoriale di: ALLRO - Analele Universităţii din Oradea - Limba şi Literatura Română QUADERNI DI FILOLOGIA ROMANZA (QFR). Ha vinto il Premio "Città di Monselice per la traduzione letteraria" - Sezione "Leone Traverso - Opera prima" per il volume Poesie d'amore dei trovatori, a cura di D. O. Cepraga e Zeno Verlato, Roma, Salerno Editrice, 2007.

 Maria Luisa Lombardo è nata a Vittoria, in Sicilia. Si è laureata in lingue moderne (romeno e russo), presso l'Università di Catania con una tesi sulla letteratura erotica russa dei secoli XVIII e XIX (incentrata sull'opera di Barkov e Puşkin). Ha iniziato gli studi per il dottorato in filologia romena presso l'Università di Ovest di Timişoara (relatore: Prof. Cornel Ungureanu). È stata lettrice d'italiano presso la suddetta Università e presso l'Università Tibiscus di Timișoara e ha insegnato lingua e letteratura romena all'Università di Udine. Ha lavorato come insegnante e mediatrice culturale per gli allievi romeni nelle scuole elementari (Monfalcone, Italia). Ha pubblicato vari articoli letterari, e, nel 2004 il volume Erotica Magna, Istoria literaturii române dincolo de tabuurile ei. Ha frequentato corsi di traduzione in Romania, Spagna e Italia. Ha tradotto Degete mici - Dita mignole (Filip Florian), Legături bolnăvicioase - Relazioni morbose (di Cecilia Ștefănescu, co-traduttrice A. Bernacchia). Con Mauro Barindi e Anita Bernacchia ha tradotto l'antologia coordinata da Dan Lungu e Radu Pavel Gheo, Tovarășe de drum - Compagne di strada. Nell'ambito delle "Residenze FILIT" per i traduttori stranieri, ha tradotto Povestea poveștilor (Ion Creangă)e Povestea lui Ionică cel prost (Ion Creangă). Per divulgare la letteratura romena in Italia ha tradotto e pubblicato su riviste e siti internet frammenti di scrittori romeni e ha preso parte in alcuni eventi culturali (Il Festival Internazionale per la traduzione FILIT - Iași, il convegno „Bucarest artistica e letteraria" - Università di Padova, il Salone del libro di Torino, Literodromul Babel - Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ecc.).

Clara Mitola si avvicina alla traduzione letteraria nel 2010, quando arriva a Bucarest grazie a una borsa di studio per giovani traduttori offerta dall'Istituto di Cultura Romenoe vi si stabilisce nel 2012, anno in cui traduce, per la casa editrice Pavesiana, traduce il saggio del prof. Neagu Djuvara Tra Oriente e Occidente - Între Orient și Occident). Si occupa però soprattutto di poesia contemporanea, pubblicando nel 2013 l'antologia bilingue La dote d'oro - Zestrea de aur della poetessa Mariana Marin (antologia insignita del premio "Antoaneta Ralian" per la miglior traduzione dal romeno in un'altra lingua, Gaudeamus 2013) e nel 2014 la raccolta di Virgil Mazilescu, Guillaume poetul și administratorul - Guillaume il poeta e l'amministratore anch'essa bilingue, entrambe per la casa editrice Pavesiana. Sempre nel 2014, per la casa editrice Ediesse, pubblica il saggio di Lucian Boia Fine dell'Occidente? Verso il mondo di domani -Sfârșitul Occidentului? Spre lumea de mâine. On-line, tra il 2011 e il 2012, gestisce la rubrica Contrasens (blog letterario "Scrittori Precari"), per cui traduce poesia e prosa breve romena di numerosi autori contemporanei (Dan Lungu, Vasile Ernu, Vera Ion, Adrian Schiop, Dan Sociu, Ruxandra Novac, Mitoș Micleușanu). Dal 2012, collabora con la rivista bilingue "Orizzonti Culturali italo-romeni", con cui ha tradotto e introdotto al pubblico italiano autori come Ioan Es. Pop, Mircea Ivănescu, Dan Sociu, Dan Coman, Florin Lăzărescu, Virgil Mazilescu, Mariana Marin.

Roberto Merlo è professore associato di Lingua e Letteratura romena presso il Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture moderne dell'Università di Torino. Si è formato come romenista alle università di Torino, Cluj e Bucarest. Consapevole del fatto che quello del traduttore è un mestiere in sé e per sé, preferisce considerarsi un romenista impegnato nella didattica e nella ricerca che ogni tanto, quando gli impegni universitari glielo permettono, ama tradurre. Ha curato edizione e traduzione di testi specialistici di storia (Ion Bulei, Breve storia dei romeni, 20041, 20062) e linguistica storica (Marius Sala, Dal latino al romeno, 20041, 20092) e ha tradotto letteratura romena moderna e contemporanea, in particolare prosa (Bogdan Suceavă, Miruna, una storia, 2014; Gabriela Adameşteanu, Una mattinata persa, 2012 e L'incontro, 2010; Doina Ruşti, L'omino rosso, 2012 e Zogru, 2010; Ştefan Petica, Poemi in prosa, 2014) e teatro (Radu Măcrinici, L'angelo elettrico, 2006; Gianina Cărbunariu, Kebab, 2008; Ştefan Peca, Remus e Lia Bugnar, La secreta [sic] copertina, 2009; Matei Vişniec, E con il violoncello che facciamo?, 2011; Elise Wilk, Il gatto verde, 2013; Roxana Marian, Medea ovvero Della felicità coniugale, 2013; Andreea Vălean, Io quando voglio fischiare fischio, 2015), con più rare incursioni nella poesia tramite i versi di Matei Vişniec e di Marta Petreu. In ambito traduttivo, tra i suoi progetti per il futuro ci sono un'antologia d'autore di Marta Petreu e un'antologia di teatro romeno post-89, nonché - suggerito in parte dalla mancanza o dalla difficile reperibilità di testi in traduzione con cui si è spesso confrontato in veste di docente - un vagheggiato ritorno ai classici (in particolare con la traduzione di Mara di Ioan Slavici e il proposito di una storia-antologia della letteratura romena dell'Ottocento) e alla saggistica.