Petre Achiţenie (1929–2006), Venezia, olio su tavoletta, cm 51,3x62, N. inv. P. 444, senza firma, senza data [1962?], collezione del Museo «Ţării Crişurilor» di Oradea (Romania)
Petre Achiţenie (Havârna, 1929–Bucarest, 2006) nacque il 27 maggio 1929 nel comune di Havârna, distretto di Botoşani. Rimasto orfano di padre all’età di quattro anni, fu allevato dalla madre finché non entrò come novizio nel Monastero greco–ortodosso di Neamţ, dove, nel periodo 1940–1944, completò i suoi studi secondari e apprese la professione di tipografo. Nel 1944, con il fronte della Seconda Guerra Mondiale che si avvicinava minacciosamente, lasciò il Monastero di Neamţ e si trasferì nel Monastero di Căldăruşani, nei pressi di Bucarest, quindi nel Monastero di Ghighiu, situato ad alcuni chilometri a sud–est di Ploieşti. Anche quest’ultima zona era particolarmente rischiosa, poiché vi si trovavano i principali campi petroliferi della Romania, soggetti ai pesanti bombardamenti inflitti dalle «fortezze volanti» degli Alleati. Achiţenie, quindi, si trasferì a Bucarest ed ebbe l’incarico di bibliotecario presso la Biblioteca del Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Romena, situata in un edificio del Monastero di Antim. Tra il 1945 e il 1948, il giovane seguì i corsi della Scuola di Pittura Ecclesiastica del Patriarcato Ortodosso di Romania, diplomandosi in Pittura murale sotto la direzione dei professori Gheorghe Popescu e Ioan D. Ştefănescu. Nello stesso periodo, avendo come compagno di corsi il futuro artista romeno–italiano Camilian Demetrescu, frequentò la Libera Accademia di Belle Arti «Guguianu» di Bucarest, dove si diplomò con docenti che, all’epoca, si stavano inserendo nel novero dei più importanti pittori romeni del Novecento: Camil Ressu, Max Hermann Maxy e Alexandru Ciucurencu. Nel periodo 1948–1951, Achiţenie studiò all’Istituto Universitario di Belle Arti «Nicolae Grigorescu» di Bucarest, laureandosi in Pittura con il professor Alexandru Ciucurencu. Durante questo periodo lasciò la vita monastica e ritornò laico. Tra il 1951 e il 1957, si perfezionò all’Istituto di Pittura, Scultura e Architettura «Ilya Repin» di Leningrado, e nel 1962 all’Accademia di Belle Arti «Pietro Vannucci» di Perugia. Dal 1962 al 1966, diresse la sezione Creazione artistica del Ministero romeno della Cultura. A 28 anni, nel 1957, divenne assistente universitario di ruolo presso la Cattedra di Pittura dell’Istituto Universitario di Belle Arti «Nicolae Grigorescu» di Bucarest, quindi fu professore ordinario di Pittura dal 1968 fino al 1993, quando fu collocato in quiescenza per raggiunti limiti di età. Artista complesso e originale, Petre Achiţenie ha esposto le sue opere in numerose mostre personali e collettive, in Romania e all’estero, ottenendo premi, medaglie, onorificenze ed altri riconoscimenti in patria, in Europa e Oltreoceano. Ha affrescato 52 chiese greco–ortodosse in diverse aree della Romania e, dopo il 1989, anche nella ex Repubblica sovietica di Moldavia.
La concezione del colore, nei suoi dipinti, denuncia un chiaro influsso dell’Espressionismo. E tuttavia, la simbiosi tra la tradizione pittorica romena e la modernità dell’astrattismo simbolico geometrizzante lascia, nelle opere di Petre Achiţenie, un’impronta originale che, nelle sue specificità, si configura come naturale evoluzione delle arti visive contemporanee della Romania nel secondo Novecento.
Il dipinto esposto nella mostra on-line risente visibilmente dell’influsso del grande pittore romeno Corneliu Baba e delle opere nelle quali quest’ultimo rappresenta paesaggi urbani veneziani. Sembra infatti che, in questo quadro, Petre Achiţenie raffiguri volutamente uno scorcio di Venezia nello stile pittorico «babista», impiegando perfino la tonalità cromatica tipica del maestro e dei suoi discepoli, la quale volge dall’ocra al giallo–grigio, con sfumature di bianco che tratteggiano gli elementi architettonici nella raffigurazione degli edifici affacciati sul canale della laguna, fino al blu acciaio delle acque dell’Adriatico e al «nero da gondola» della tipica imbarcazione a remi della città marciana. Siamo di fronte ad un’opera di Achiţenie molto interessante e per certi aspetti insolita: un paesaggio urbano con caratteri stilistici che si discostano significativamente dalla percezione estetica distinguibile in altri dipinti del genere paesaggistico dell’artista romeno.
[scheda a cura di Cristian Luca]