Margareta Sterian (1897–1992), Venezia, olio su cartoncino, cm 57x42, N. inv. 1098, firma in basso a destra: «Sterian», senza data [risalente alla seconda metà del Novecento], collezione del Museo della Regione delle Porte di Ferro di Drobeta–Turnu Severin (Romania).
Margareta Sterian (Buzău, 1897–Bucarest, 1992) nacque il 16 marzo 1897 nella città di Buzău, nell’omonimo distretto dell’allora Regno di Romania. Fu educata presso la Scuola Evangelica di Bucarest, dove lo scrittore Ioan Slavici (1848–1925) insegnava lingua romena e il pittore e incisore Richard Canisius (1872–1934) insegnava disegno. Inoltre, durante le vacanze estive, trascorse nella città natia, studiò disegno in privato con il pittore Gore Mircescu (1885–1950). Conclusi gli studi secondari superiori, si trasferì a Parigi, dove nel periodo 1926–1929 studiò pittura all’Accademia Ronson, con i docenti e pittori Amédée de La Patellière (1890–1932) e Roger Bissière (1886–1964), e storia dell’arte all’École du Louvre, con i docenti e storici dell’arte Paul Vitry (1872–1941) e Louis Hautecœur (1884–1973). Tornata in Romania, ebbe la sua prima mostra personale alla Sala «Mozart» di Bucarest, tra il dicembre 1929 e il gennaio 1930, esponendo vari paesaggi, nature morte e una raccolta di 30 ritratti di bambini dal titolo «I bambini di Drăguş». Nel 1929, Margareta Sterian iniziò a studiare sociologia presso l’Università di Bucarest, prendendo parte alla campagna estiva di ricerche sociologiche avviate dall’accademico Dimitrie Gusti (1880–1955), sociologo e docente universitario. Quest’ultimo ha il merito di aver plasmato, all’epoca, la scuola romena di sociologia e di aver condotto approfondite ricerche sociologiche ed etnografiche in varie località rurali della Romania, inclusa quella di Drăguş, che ispirò alla Sterian i ritratti esposti nella sua prima mostra personale bucarestina. Da allora in avanti, fino agli ultimi anni di vita, l’artista romena ha esposto in numerose mostre personali e collettive, in patria e all’estero. Nella pittura di Margareta Sterian si avvertono influssi di alcuni grandi maestri europei: dal Sassetta, senese d’adozione (1394–1450), ad un grande classico del Quattrocento: il fiorentino Paolo Uccello (1397–1475), fino al futurista Amedeo Modigliani (1884–1920) e al cubista Pablo Picasso (1881–1973). Il filone tematico più presente nell’opera della Sterian è quello etnografico, ma l’artista si è espressa egregiamente anche nel caso di altri soggetti: il paesaggio urbano, l’arte circense, le nature morte, la ritrattistica, ecc. Margareta Sterian ha esposto costantemente le sue opere – nel campo della pittura, del disegno, delle incisioni, dell’arte decorativa – al Salone ufficiale delle Belle Arti, organizzato con cadenza annuale a Bucarest, e ha partecipato assiduamente anche alle mostre collettive dei vari gruppi artistici attivi in Romania fino al secondo dopoguerra: «Sindacato delle Belle Arti», «Arte Nuova», «Gruppo nostrano», «Criterion», «Contemporaneo». Ha esposto nelle mostre collettive e nelle rassegne dell’arte romena organizzate all’estero: Roma (1935), Budapest (1947), Ginevra (1966), Parigi (1968), Lüdenscheid (1969), e anche in varie esposizioni internazionali d’arte contemporanea: Varsavia (1934), Parigi (1937), Monaco di Baviera (1966), Istanbul (1967), Düsseldorf (1968), Budapest (1971). Artista poliedrica, ha sperimentato con successo molteplici tecniche artistiche: pittura da cavalletto, incisioni, disegni, illustrazioni di libri, scenografia, decorazione di interni con pittura murale, in collaborazione con il noto architetto e artista Marcel Iancu, in edifici da quest’ultimo progettati e costruiti a Bucarest. Le opere esposte da Margareta Sterian nelle mostre in Romania e all’estero hanno ottenuto il consenso della critica, che ha apprezzato la modernità e l’originalità della sua produzione artistica. Inoltre, la Sterian si è affermata come traduttrice di opere della letteratura inglese e angloamericana, e come poetessa e scrittrice, dei libri quali «Poesie» (1945), «Poemi» (1969), «Impressioni di viaggio» (1971), «Castello d’acqua» (1972), «Pezze colorate» (1977). Fra i premi e i riconoscimenti ottenuti durante la sua carriera, vanno ricordati: il Premio Nazionale di Pittura del Ministero delle Arti (1930) e il Premio speciale dell’Unione degli Artisti Plastici di Romania (1985). La Sterian, dopo una lunga e florida carriera, morì il 9 settembre 1992 a Bucarest. L’anno successivo, per onorare il suo talento e la sua creatività innovativa, venne istituito il Premio a lei intitolato e assegnato annualmente dal Museo Nazionale d’Arte della Romania di Bucarest alla migliore mostra temporanea, volta a valorizzare opere provenienti dal patrimonio culturale nazionale, e alla migliore mostra d’arte contemporanea.
(scheda a cura di Cristian Luca)
Vasile Dobrian (1912–1999), Ponte a Venezia, xilografia, cm 57x48, N. inv. 234, firma e data in basso a destra: «Dobrian, [1]972», collezione del Museo della Regione delle Porte di Ferro di Drobeta–Turnu Severin (Romania).
Vasile Dobrian (1912, Sibiu–1999, Bucarest), grafico, pittore, illustratore e poeta, si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Bucarest nel 1935, formandosi sotto la guida dei professori e artisti romeni Nicolae Tonitza (1886–1940), Francisc Şirato (1877–1953) e Jean Alexandru Steriadi (1880–1956). Ha lavorato come disegnatore all’Istituto Centrale di Statistica di Bucarest (1939–1945), poi come docente alla Scuola Superiore d’Arte di Bucarest (1945–1949), professore e direttore di studi all’Istituto Universitario di Belle Arti di Iaşi (1949–1953) e alla Scuola Media di Arti Plastiche di Iaşi (1953–1956). Con il grafico Aurel Mărculescu (1900–1947), Dobrian ha fondato il gruppo «Grafic» (1939–1947). Estremamente versatile, la sua produzione artistica comprende opere di grafica, pittura, disegno, collage, installazioni e fotografie. Ha esposto dipinti e opere di grafica alle Esposizioni ufficiali di Bucarest (1935–1945). Inoltre, ha esposto in 20 esposizioni personali e in 23 collettive, nella capitale e in altre città della Romania, come Baia Mare (1962), Timişoara (1963), Bacău (1964), Cluj-Napoca, Râmnicu Sărat, Galaţi, Ploieşti, Brăila (1965–1967). È stato presente con le sue opere alle mostre collettive di arte romena contemporanea organizzate all’estero, ma anche in altre esposizioni internazionali: Lugano (1954), Biennale Internazionale d’Arte di Venezia (1960, 1962), Ljubljana (1961, 1965), Leningrado (1963), Biennale Internazionale d’Arte di São Paulo (1963), Tokio (1967), Berlino (1967), Biennale Internazionale della Grafica d’Arte di Firenze (1968, 1970), II Biennale Internazionale dell’Incisione di Pescia (1968), Linz (1968), Varsavia (1970). Autore di grafica militante, ispirata dalla realtà sociale dei suoi tempi, nella maturità Vasile Dobrian si è rivelato anche nella veste di artista d’avanguardia, sfruttando gli effetti visivi dei contrasti fra colori accesi e l’estetica dei simboli. È stato un grafico apprezzato, con una produzione ricca e rilevante dal punto di vista artistico, e ha pubblicato alcune opere che raccolgono la sua produzione del periodo interbellico: «Domino» (1936), «Patimi omeneşti» (1937), «Instantanee din viaţa oraşului» (1938), «Ciclul morţii» (1942), «Drumul unei vieţi» (1946). Si è dimostrato, inoltre, un talentuoso poeta avanguardista: fra i vari volumi di poesie che ha pubblicato, «Un anumit anotimp» (1977) è ritenuto il più importante. Le sue opere, eseguite con diverse tecniche, si trovano in collezioni pubbliche (Museo Nazionale d’Arte di Bucarest, Museo Nazionale Brukenthal di Sibiu, Museo d’Arte di Constanţa, Museo della Regione delle Porte di Ferro di Drobeta–Turnu Severin, Museo di Arti Visive di Galaţi, Museo Regionale d’Arte di Baia Mare) e private in Romania e all’estero (Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria). Nella sua lunga carriera gli sono stati tributati i meritati onori, ricevendo molti premi e distinzioni, come il Premio «Gheorghe D. Pallade» (1935), il Premio del Ministero delle Arti (1943, 1946), l’Ordine «Merito Culturale» (1971), il Premio del Comitato di Stato per la Cultura e l’Arte (1971), ed è stato anche nominato membro onorario straniero dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e Medaglia d’Onore e membro onorario dell’Accademia Internazionale «Tommaso Campanella» di Roma.
(scheda a cura di Gheorghe Andreescu; traduzione italiana di Anita Paolicchi)