Elena Popea, (1879–1941), Gondole a Venezia (Basilica di Santa Maria della Salute), olio su tela, cm 49,5x65, firma in basso a destra: «E. Popea», senza data [anni ‘20 del Novecento?], collezione privata (Romania)
Con una biografia tumultuosa, ancora oggi con molte zone d’ombra, avvolte dal mistero, Elena Popea (1879, Braşov–1941, Bucarest) è stata una delle personalità più complesse e originali della pittura romena della prima metà del XX secolo. Nata a Braşov, in una famiglia di intellettuali romeni che le ha assicurato un’educazione nei più prestigiosi centri artistici del tempo, Elena Popea ha studiato all’Accademia femminile di Belle Arti di Monaco di Baviera, poi a Parigi con Lucien Simon (1861–1945) e André Lhote (1885–1962), nomi di spicco dell’universo artistico francese. Dopo aver fissato così i propri punti di riferimento nel paesaggio artistico europeo, l’artista – aperta verso influenze innovatrici, avida di conoscenza e con un inestinguibile piacere per le sperimentazioni – è partita da una figuratività «tranquilla», accademica, che ne ha caratterizzato la prima produzione, è passata attraverso la ricezione della cromia impressionista e delle influenze postimpressioniste, ed è riuscita infine a crearsi uno stile personale e a conferire alle sue opere un’espressività ottenuta tramite un processo di epurazione del dato accidentale. Lo stile che sviluppa nella fase della maturità creatrice, definito dalla critica d’arte «cubismo ingentilito», la colloca, a un certo punto, nella prima linea dell’avanguardismo romeno. Viaggiatrice appassionata, Elena Popea ha impresso nei suoi dipinti i tratti essenziali dei soggetti scelti, il «profumo» del luogo, spesso in immagini dalla drammatica esplosività, più raramente dal tono sentimentale.
(scheda a cura di Iulia Mesea; traduzione italiana di Anita Paolicchi)
Jean Alexandru Steriadi (1880–1956), Venezia (Isola di San Giorgio Maggiore), olio su tavoletta, cm 31,5x48, firma e data in basso a destra: «Jean Al. Steriadi, 1914», collezione privata (Romania).
Jean Alexandru Steriadi (Bucarest, 1880–ivi, 1956), pittore, disegnatore, incisore, litografo, docente universitario, dirigente di strutture museali, animatore della vita artistica, organizzatore di mostre ed iniziative culturali, nacque il 29 ottobre 1880 in un’agiata famiglia dell’alta borghesia bucarestina. Dopo gli studi elementari, conseguiti nella città natia presso l’Istituto scolastico paritario «Schewitz–Thierin», seguì quelli secondari di primo grado presso la Scuola Ginnasiale «Demetrio Cantemir» di Bucarest, avendo come docente di disegno il pittore Victorian Georgescu. Questi non mostrò una gran simpatia nei confronti del giovane alunno, il quale era restio alle regole scolastiche e dedito all’esuberante e disinibita attività di disegnatore goliardico, per la quale dimostrava uno spiccato talento. Proseguì con gli studi secondari presso il prestigioso Liceo San Sabba di Bucarest, una vera e propria fucina di personalità culturali e scientifiche della Romania nel periodo tra le due guerre. Tra il 1896 e il 1901, studiò all’Accademia di Belle Arti di Bucarest, con i pittori e docenti universitari Constantin I. Stăncescu (1837–1909), Eugeniu Voinescu (1842–1909) e George Demetrescu Mirea (1852–1934). Conclusi gli studi universitari a Bucarest, Steriadi ottenne nel 1901 una borsa di studio assegnata dalla Casa Reale di Romania per il perfezionamento all’estero, quindi partì per Monaco di Baviera e, dopo un periodo di preparazione e tirocinio, superò brillantemente l’esame di ammissione alla Königliche Akademie der Bildenden Künste. Nel capoluogo della Baviera, Steriadi lavorò assiduamente nello studio del noto pittore Albrecht Christoph Wilhelm von Diez (1839–1907), docente di pittura che influì sulla formazione dell’artista romeno, come ugualmente incisero gli altri professori e pittori: Moritz Weinholdt (1861–1905) e Gabriel von Hackl (1843–1926), che lo seguirono durante il periodo di studi trascorso in Germania. Nel contempo, Steriadi studiò alla Scuola privata di grafica artistica di Heinrich Wolff (1875–1940) e Ernst Neumann–Neander (1871–1954), assimilando le più recenti tecniche incisorie ed elaborando un metodo che gli permettesse di esprimere al meglio la propria sensibilità artistica con i mezzi della grafica d’arte. Nel 1903, Steriadi lasciò Monaco di Baviera e si trasferì a Parigi per studiare presso l’Accademia Julian, sotto la guida del pittore e scultore accademista Jean–Paul Laurens (1838–1921) e del pittore, disegnatore, acquarellista e litografo Lucien Simon (1861–1945). Nella capitale francese della Belle Époque, Steriadi studiò e lavorò appassionatamente, frequentando noti artisti e la bohème parigina, e cogliendo l’opportunità di esporre le sue opere in importanti mostre collettive, come il Salone artistico autunnale. Nel 1907, compiuto egregiamente il percorso formativo all’estero, con una promettente carriera artistica ormai avviata, Jean Alexandru Steriadi tornò in patria.
Nel 1913, in occasione della partecipazione della Romania all’Esposizione Internazionale d’Arte di Monaco di Baviera, Steriadi ottenne la medaglia d’argento per alcuni dipinti di grande formato: «Facchini nel porto di Brăila» e «Veduta del porto di Brăila». Steriadi, inoltre, fu membro dell’associazione dei giovani artisti «Tinerimea Artistică», e dal 1912 al 1917 svolse la funzione di presidente, organizzando le mostre collettive del gruppo. Nel 1917, partecipò all’esposizione collettiva organizzata presso l’Ateneo Romeno di Bucarest, in quanto espositore e rappresentante della «Tinerimea Artistică», oltre che co-organizzatore della mostra stessa insieme a Hans Heinrich Braune–Krickau (1880–1957), direttore della Pinacoteca Civica di Monaco di Baviera. Nel 1919, Steriadi aprì una mostra personale all’Ateneo Romeno e l’anno successivo partecipò all’esposizione collettiva dell’«Arta Română», che si svolse a Bucarest, condividendone i canoni artistici e diventando di fatto un membro del gruppo artistico. Steriadi, tuttavia, mantenne l’affiliazione alla «Tinerimea Artistică», esponendo nel 1921 alla mostra annuale dell’associazione artistica. Nel 1921 fu la volta di un’altra mostra personale a Bucarest, presso l’Ateneo Romeno. Steriadi era ritenuto dalla critica d’arte un esponente di punta dell’Impressionismo romeno, tra i più importanti coloristi della pittura nazionale dell’epoca. Nel novembre 1933, in occasione della celebrazione dei trent’anni dalla sua prima partecipazione alle esposizioni collettive della «Tinerimea Artistică», Steriadi ebbe una mostra personale alla Sala Dalles di Bucarest. Nel 1937, Steriadi fu uno dei membri fondatori della neonata Associazione Arte, la quale riuniva numerosi artisti affermati che riscuotevano l’apprezzamento della critica e del pubblico. Fu proprio Jean Alexandru Steriadi l’organizzatore, nel 1947, dell’ultima mostra collettiva dell’Associazione Arte, in occasione del decennale dalla fondazione.
Jean Alexandru Steriadi fu impegnato nella gestione di alcune strutture museali di Bucarest, prima come curatore presso il Museo «Theodor Aman» (1909–1915), poi, dal 1915 al 1949, come direttore del Museo «Ioan e Nicolae Kalinderu». Insieme ai pittori Arthur Verona (1867–1946) e Gheorghe Petraşcu (1872–1949), Steriadi fondò nel 1921 la Libera Accademia di Pittura di Bucarest, quindi, tra il 1924 e il 1928, fu tra gli artisti del corpo docente di un altro istituto privato bucarestino: l’Accademia di Arti Decorative. Nel 1928, Steriadi divenne professore ordinario presso la Cattedra di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Bucarest. Dal 1944 e fino al 1949, quando fu collocato in quiescenza per raggiunti limiti di età, fu Rettore dello stesso Ateneo. Pochi anni più tardi, nel 1951, venne richiamato in servizio come professore preso la Cattedra di Litografia della stessa Accademia di Belle Arti. Tra i più importanti premi e riconoscimenti ottenuti da Steriadi nel corso della sua carriera, vanno menzionati: il Premio Nazionale di Pittura (1930), riconoscimento ufficiale per i tre decenni di attività artistica nel campo delle arti visive; il Gran Premio «Constantin Hamangiu» dell’Accademia Romena delle Scienze, ottenuto nel 1948, lo stesso anno in cui venne accolto tra gli accademici ordinari dell’Accademia Romena delle Scienze.
Nel primo periodo della sua carriera artistica, Steriadi si dedicò non solo alle composizioni pittoriche di grandi dimensioni, raffigurando scene della vita lavorativa e quotidiana («Facchini nel porto di Brăila», «Veduta del porto di Brăila», «Lavoratrici al Gran Mercato», «Negozianti di tessuti in pizzo»), ma anche alla ritrattistica, avendo come soggetti uomini di cultura, politici e gente comune, e dimostrando una particolare sensibilità, capace di cogliere, con una straordinaria maturità espressiva, i ritmi biologici dell’essere umano. In seguito, Steriadi dipinse paesaggi urbani e acquatici, scorci della vecchia Bucarest, angoli della Dobrugia, scene tratte dalle città che visitò durante i suoi numerosi viaggi in patria e all’estero. La pittura di Steriadi, contraddistinta da una luminosità delicata e dall’utilizzo di una palette cromatica viva e variegata, testimonia l’influsso del tardo Impressionismo francese e tedesco.
Disegnatore di grande talento, Jean Alexandru Steriadi è autore di numerosi ritratti, a matita o a penna, che si caratterizzano per la precisione, lo spirito di osservazione e l’intelligente ironia, creazioni che nella grafica d’arte romena dell’epoca rappresentano l’apice del genere, contribuendo a plasmare una vera e propria scuola artistica di tecniche incisorie. Nel 1916, Steriadi fondò la Società «Graphica», che mirava a promuovere la produzione e la diffusione della grafica d’arte, per educare il pubblico alla fruizione delle tecniche incisorie da ritenere vere e proprie opere d’arte. Fondò e organizzò il Salone di grafica d’arte, che si svolgeva a Bucarest con cadenza annuale. Inoltre Steriadi fu tra i primi artisti romeni a dedicarsi alla litografia, mettendo a frutto le tecniche di stampa che aveva studiato a Monaco di Baviera nel periodo 1901–1903. L’opera litografica di Steriadi è meno nota rispetto alla sua creazione pittorica. Tuttavia, tra il 1918 e il 1955, l’artista realizzò circa 45 litografie. Il talento ritrattistico di Steriadi è riconfermato dalle sue opere litografiche, che raffigurano uomini di cultura e docenti universitari: il pittore Ştefan Luchian (1868–1916), lo scrittore Alexandru Vlahuţă (1858–1919), il poeta Alexandru Macedonski (1854–1920), lo storico e politico liberale Gheorghe I. Brătianu (1898–1953), il pittore Theodor Pallady (1871–1956), il critico d’arte, collezionista e mecenate Krikor H. Zambaccian (1889–1962), il medico batteriologo e microbiologo Mihai Ciucă (1883–1969), lo storico, docente e critico d’arte George Oprescu (1881–1969), ecc. Dal periodo che Steriadi trascorse a Balcic, pittoresca cittadina della Dobrugia meridionale affacciata sul Mar Nero, sono risultati alcuni dipinti e litografie di pregevole qualità artistica: «Anziani turchi in un Caffè di Balcic», «Caffè a Balcic», «Osman», «Stradina di Balcic», «Terrazzino a Balcic».
(scheda a cura di Cristian Luca)