«Venezia e la sua laguna: lo sguardo degli artisti romeni del lungo Novecento»: Dimitrie Nicolae Cabadaiev

Dimitrie N. Cabadaiev (1877–1934), Imbarcazioni nel porto di Venezia, cm 25x30, non firmato, 1928, autenticato da una scritta sul retro di pugno della figlia dell’artista: Dott.ssa Lidia Cucu Cabadaiev, collezione privata (Romania) (si ringrazia la Società dei Collezionisti d’Arte della Romania per la gentile concessione dell’immagine).

Dimitrie N. Cabadaiev (1877–1934), Laguna [di Venezia], cm 25x36, firma dell’artista sul retro, in basso a destra: «D. N. Cabadaiev», senza data [1928–1929?], collezione Radu Ioan Tartan di Baia Mare (Romania) (si ringrazia la Società dei Collezionisti d’Arte della Romania per la gentile concessione dell’immagine).

Dimitrie N. Cabadaiev (1877–1934), Venezia – Due Ponti, cm 65x54, firma in basso a destra: «D. N. Cabadaiev», senza data [1928–1929?], collezione Radu Ioan Tartan di Baia Mare (Romania) (si ringrazia la Società dei Collezionisti d’Arte della Romania per la gentile concessione dell’immagine).

Dimitrie Nicolae Cabadaiev (Cabadaieff) nacque nel dicembre 1877 a Vasiliko, l’odierna Tsarevo, località situata a 70 km a sud–est della città di Burgas, nella Bulgaria meridionale, che all’epoca si trovava ancora sotto il dominio dell’Impero Ottomano. Diplomatosi al Seminario Teologico greco–ortodosso di Samokov, decise di non abbracciare la vita sacerdotale e preferì seguire la propria passione, dedicandosi agli studi artistici alla Scuola di Belle Arti di Sofia, giovane ateneo fondato nel 1896. Dal 1900 al 1904, proseguì gli studi di pittura presso la rinomata Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano. Per mantenersi agli studi nella città lombarda, Cabadaiev lavorò come cantante nel Coro del Teatro alla Scala e come lottatore negli spettacoli circensi che si svolgevano a Milano. Dal 1905 al 1910, su suggerimento dello scultore e amico Eraclie Hagiescu (1873–1961), che si era diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e che probabilmente aveva conosciuto Cabadaiev durante il periodo trascorso in Italia, Cabadaiev si stabilì a Craiova e lavorò come insegnante di disegno presso l’Istituto paritario femminile «Ecaterina Urziceanu». A Craiova, nel 1905 e 1906, partecipò con alcuni dipinti alle mostre collettive della Società Artistica «Theodor Aman», organizzate nella Sala «Minerva». Nel 1911, Cabadaiev si trasferì a Sibiu, dove sposò Maria Drăgan. Dopo la Prima Guerra Mondiale si naturalizzò nel paese di adozione, diventando cittadino romeno. Espose in diverse mostre personali, a Braşov, Bucarest, Cluj, Craiova e Sibiu, e alle esposizioni collettive annuali organizzate dalla Società «Tinerimea Română» [«Gioventù artistica»] nell’ambito del Salone ufficiale. Dal 1911 al 1914, collaborò con la rivista letteraria di lingua romena «Luceafărul» di Sibiu, con articoli sull’arte dell’epoca e con vari disegni e illustrazioni. Cabadaiev è stato insegnante di disegno alla Scuola Normale «Andrei Şaguna» di Sibiu e all’Istituto Arcidiocesano Teologico Greco–Ortodosso Andreanum della stessa città transilvana. Alcune disgrazie che colpirono la sua famiglia, come la morte di difterite di due figlie nel 1921, mentre la terzogenita contrasse la poliomielite, funestarono la vita dell’artista proprio nel periodo di più florida attività, quand’egli frequentava, come pittore residente in Transilvania, l’ambiente multiculturale e cosmopolita della Scuola artistica di Baia Mare, una fucina di talenti della Romania del primo dopoguerra. Tra il 1928 e il 1929, Dimitrie N. Cabadaiev risiedette a Venezia, insieme alla figlia Lidia (che in seguito conseguì la Laurea in Medicina presso l’Università «Victor Babeş» di Cluj e divenne medico e scrittrice) e alla moglie Maria Drăgan Cabadaiev, la quale, pur avendo studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Budapest, frequentò alcuni corsi di disegno e pittura all’Accademia di Belle Arti della città lagunare. Su richiesta del Metropolita greco–ortodosso della Transilvania, Nicolae Bălan (1882–1955), Cabadaiev eseguì degli affreschi in varie chiese transilvane: si dedicò quindi alla pittura murale, affrescando oltre 20 chiese, prevalentemente situate all’interno dell’arco carpatico, secondo il programma iconografico greco–ortodosso romeno. Nel periodo tra le due guerre mondiali, il pittore fu membro dell’ASTRA (Associazione transilvana per la letteratura e la cultura del popolo romeno). Morì inaspettatamente il 24 settembre 1934 a Braşov, in piena maturità artistica, e venne sepolto nel Cimitero Municipale della medesima città.

Dimitrie N. Cabadaiev è uno dei pittori romeni che ha subito l’influsso del puntinismo, ritenendo la tecnica peculiare di questa corrente artistica un linguaggio adatto ad esprimere la propria sensibilità creativa. Tuttavia, l’artista romeno di origini bulgare non rigettò il filone impressionistico: alcuni paesaggi veneziani rivelano infatti, in maniera evidente, l’assimilazione da parte di Cabadaiev dell’influsso di Claude Monet (1840–1926) piuttosto che quello di Georges Seurat (1859–1891). Le opere divisioniste di Cabadaiev sono espressive e rivelano un artista sensibile alla simbiosi tra la luce del sole e l’ambiente urbano veneziano, un pittore a suo agio nel lavoro «en plein air», anche se, nei suoi dipinti, è evidente la sensazione di un cromatismo statico e freddo. Dimitrie N. Cabadaiev ha conosciuto Venezia da vicino, considerandola un’esperienza fondamentale nella sua carriera artistica, che si è conclusa prematuramente, proprio quando il pittore aveva raggiunto la piena maturità creativa. Sebbene molto meno conosciuto di altri pittori romeni che hanno lavorato a Venezia, raffigurando la città lagunare nelle loro opere, Cabadaiev è uno degli artisti del periodo interbellico relegati in un cono d’ombra e ingiustamente condannati all’oblio. Pur vantando un notevole percorso formativo, non mancando di talento e di visibilità, avendo riscosso l’apprezzamento della critica e del pubblico, Cabadaiev è finito nel dimenticatoio, nonostante la sua opera meritasse di essere tramandata alla posterità. L’artista naturalizzato romeno dimostrò autentiche qualità estetiche e la capacità di filtrare attraverso la propria sensibilità i molteplici influssi delle correnti artistiche dell’Occidente europeo, da lui assimilate durante la sua formazione all’estero e nel corso dei soggiorni di lavoro in varie città del continente.

Riferimenti bibliografici: Dimitrie N. Cabadaiev, Pictura bulgară, in «Luceafărul», XI/2, n. 3, 1912, p. 779-780; Idem, Un pictor bulgar: Ivan Markvicka, in «Luceafărul», XII, n. 2, 1913, p. 74; Expoziţia Cabadaieff, in «Luceafărul», XII, n. 9, 1913, p. 303-304; E. B., Exposiţia de pictură modernă a artistului bulgar dl Dumitru Nicolai Cabadaieff, in «Telegraful Român», LXIII, n. 127 (3/16 dicembre), 1915, p. 511; Expoziţia Maria Drăgan Cabadaieff, in «Cosînzeana», X, n. 4–5, 1926, p. 46-47; Axente Banciu, Roiri săliştene – pilde de spirit întreprinzător şi dârză stăruinţă, in «Transilvania», 75, n. 10–12, 1944, p. 866; Tudor Octavian, Pictori români uitaţi, Bucarest 2003, p. 19; Ecaterina Ţarălungă, Enciclopedia identităţii româneşti. Personalităţi, Bucarest 2011, p. 139; Doina Udrescu, Rolul ASTREI în formarea unui patrimoniu artistic naţional, Sibiu 2011, p. 16, 18-21 («Conferinţele Bibliotecii ASTRA»); Gudrun–Liane Ittu, Artiştii germani din Transilvania: propagandă vizuală şi caritate în timpul Primului Război Mondial (1914–1915), in «Studia Universitatis “Babeş–Bolyai”. Historia Artium», LXI, n. 1, 2016, p. 71; Tudor Octavian, Pictori ocoliţi de noroc: tablouri care şi-au uitat autorii, Bucarest 2017, p. 25-26.

[scheda a cura di Cristian Luca]