
La missione dell’Istituto culturale Romeno di promuovere la cultura e la civiltà del nostro paese all’estero si è adattata alle nuove condizioni mondiali. Cinque direttori di rappresentanze dell’Istituto Culturale Romeno hanno spiegato di recente quali sono le strategie di questo e su quali vantaggi del patrimonio romeno queste si basano: Maria Floarea Pop, direttrice dell’Istituto Romeno di Cultura di Madrid, Dorian Branea – direttore dell’Istituto Romeno di Cultura di New York, Valeriu Matei – direttore dell’Istituto Culturale Romeno di Chișinău e prof. Rudolf Dinu – direttore dell’Accademia di Romania in Roma.
In Italia, i valori romeni sono messi in mostra, promossi e mantenuti attraverso i progetti dell’ICR nell’ambito dell’Accademia di Romania in Roma e dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. In un intervento per la piattaforma “Adevarul Live” – variante online del prestigioso quotidiano “Adevarul” – il prof. Rudolf Dinu, direttore dell’Accademia di Romania in Roma, ha spiegato che l’Italia è stata fortemente afflitta dalla pandemia e che, a cominciare dal 4 maggio, si è passati ad una lenta e cauta fase di ripresa. “L’Accademia di Romania in Roma è attiva sin dal 1922 come scuola di formazione postuniversitaria di eccellenza dei ricercatori romeni a Roma e dal 2003 anche come rappresentanza dell’Istituto Culturale Romeno, per quanto riguarda la diffusione della cultura romena. Rispetto alle altre istituzioni diplomatiche romene presenti in Italia, considerando anche la natura dell’attività del l’Accademia di Romania e la sua posizione geografica nella Penisola, la nostra istituzione non ha subito l’impatto diretto e drammatico dell’emergenza degli ultimi mesi. La nostra preoccupazione maggiore deriva dal fatto che un intero processo di networking e di esplorazione di questa straordinaria fonte di cultura e civiltà che è Roma si è interrotto praticamente da un giorno all’altro. I ricercatori borsisti “Vasile Pârvan”, parte della grande famiglia degli studiosi e degli artisti residenti delle accademie straniere nella capitale italiana, sono stati costretti ad abbandonare il loro studio negli archivi, musei, siti archeologici e a ripiegarsi sui materiali esistenti nella nostra biblioteca la quale, per fortuna, è la più grande biblioteca statale romena all’estero – con oltre 40.000 volumi nel patrimonio. D’altra parte, l’attività di promozione culturale si è risentita a livello diretto, umano” ha dichiarato prof. Rudolf Dinu.
“Godiamo di un sostegno straordinario”
Autore di alcuni volumi sulla storia della diplomazia romena, prof. Dinu ha precisato che l’equipe dell’Accademia di Romania in Roma si è adeguata con prontezza, sin dalla fine di febbraio-inizio di marzo, assicurando una transizione temporanea totale verso lo spazio virtuale. “Siamo riusciti a ripiegare le proprie risorse per mantenere la nostra partecipazione a progetti già avviati, come per esempio “La Giornata Mondiale della Poesia”, spostandogli nello spazio virtuale. Per quanto riguarda la promozione della cultura romena in Italia, godiamo di uno straordinario sostegno proveniente dall’ambito della ricerca e della creazione artistica. Lo studio della lingua, della cultura e della letteratura romena ha una lunga e prestigiosa tradizione nella Penisola e naturalmente l’Accademia di Romania in Roma collabora per i programmi di promozione letteraria con i professori e i ricercatori italiani – alcuni di loro facendo anche un sostenuto lavoro di traduzione letteraria con risultati eccellenti – che sono particolarmente operosi ed efficaci nei centri universitari dove attivano e dove sono spesso assecondati dai lettorati di lingua e cultura romena. Lo stesso vale per la musica e le arti figurative: i nostri programmi che puntano sull’arte contemporanea fanno affidamento, sì, sugli artisti consacrati e sui giovani artisti formati in Romania, ma anche su quelli che sono nati o si sono per lo meno formati in Italia, e in questo senso godiamo di una proficua collaborazione con il Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” oppure con gli atenei specializzati in arte e architettura.”
In conclusione, prof. Rudolf Dinu ha ribadito il fatto che sin da adesso e considerando anche i mesi a venire, la strategia di promozione culturale dell’Accademia di Romania in Roma punterà sull’arricchimento delle informazioni e degli eventi online, riconfigurando i programmi già operanti e proponendone altri nuovi ad un pubblico che è già aumentato di oltre quattro volte negli ultimi due mesi, questo grazie ai progetti già operanti come “Musicisti romeni a Roma - La stagione musicale virtuale dell’Accademia di Romania” oppure “I Mercoledì letterari”.
Per altre informazioni: https://www.icr.ro/pagini/cum-va-arata-cultura-romana-in-lume-prestigiul-dobandit-in-diplomatia-publica-este-de-partea-noastra