Mercoledì 16 novembre alle 12.30 l'artista francoromena Stefania Becheanu presenterà la sua mostra "Kantaje: De la langue aux oreilles" dedicata al libro "Kantaje" della scrittrice francoungherese Katalin Molnár presso l'Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica in Campo Santa Fosca.
L’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia è lieto di offrire al pubblico, dal 9 al 18 novembre 2022, nella Piccola Galleria, situata a Cannaregio 2212, 30121 Venezia (VE), la mostra d’arte contemporanea Kantaje. De «la langue» aux oreilles dell’artista Ştefania Becheanu.
Inaugurazione: Mercoledì 9 novembre 2022, a partire dalle ore 17:00, alla presenza dell’artista.
L’installazione artistica Kantaje. De «la langue» aux oreilles trova nel libro Quant à je (Kantaje) di Katalin Molnár, apparso nel 1996 presso la casa editrice parigina Éditions P.O.L., la principale fonte d’ispirazione. Katalin Molnár, di origini ungheresi, ha appreso il francese quando si è trasferita definitivamente a Parigi, da allora pensando e scrivendo nella lingua d’adozione, quindi il libro è un’esperienza di arricchimento personale. L’opera di Ştefania Becheanu è stata pensata e realizzata in seguito all’invito di Myriam Suchet, nell’ambito della sua ricerca creativa, ed è stata presentata presso la Maison de la Recherche dell’Università Sorbonne Nouvelle Parigi 3 al convegno Rémanence de «l’écrire classique» en régime littéraire contemporain (Années 1980–2020) /Traccedi «scrittura classica» nella letteratura contemporanea (1980–2020) e al convegno successivo: Friction des langues. Multilinguisme et traduction / «Friction des langues». Multilinguismo e traduzione.
Ştefania Becheanu propone al pubblico una selezione di opere per rappresentare l’essenza della sua visione artistica. Per la mostra, lei ha creato una nuova opera, pensata appositamente come frutto della collaborazione tra l’artista e Dott. Giuseppe Sofo, Ricercatore di Lingua e traduzione francese dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
L’installazione visiva e letteraria è una ricerca–creazione artistica le cui fasi successive si sviluppano con l’evolversi del progetto stesso. Le lettere passano dalla pagina alla tela, plasmando paesaggi che si intrecciano. Ştefania Becheanu trae ispirazione dall’esperienza personale della scrittrice Katalin Molnár e dal suo linguaggio che sovverte la narrazione e ci consegna una diversa chiave di lettura dell’essere e della realtà. La stessa «trascrizione orale» della parlata francese è stata riscontrata da Ştefania Becheanu durante la sua permanenza in Francia, prima come studentessa Erasmus, poi come artista che vive e lavora a Parigi. Mentre interroga l’intimità condivisa, Becheanu sceglie nelle sue opere di invitare i visitatori a interagire con il linguaggio di Molnár, in modo che possano a loro volta esaminare la propria creatività, la discorsività intima e i suoni che vi emergono. Questa forma di espressione artistica è un’installazione in cui ci si immerge, vi si cammina e si sceglie il proprio percorso, assume sembianze di un ritratto della Molnár che diventa in un certo senso un autoritratto dell’artista costruito attraverso brani tratti dal Quant à je (Kantaje). Il paesaggio che ne deriva impersona tanto la Molnár quanto la Becheanu e viene offerto al pubblico, invitandolo per meglio trasporsi nell’esperienza delle artiste. Purché il francese sia la lingua madre o la seconda lingua, o addirittura una lingua «straniera», il pubblico viene invitato a compiere un viaggio «De la langue aux oreilles» per esprimere meglio se stessi e la pienezza della vita. Inoltre, la mostra invita il visitatore a una riflessione sulla fiducia, sulla solitudine, ma anche sull’indipendenza, sul ruolo della parola e del (mal)apprendimento/comprensione del linguaggio (spesso ritenuto «carente») da parte di chi sostiene di non averlo padroneggiato.
Ştefania Becheanu è una sound artist e performance artist. Ha conseguito la laurea presso la Facoltà di Belle Arti dell’Università dell’Ovest di Timişoara e, nel 2013, il Diploma di Master presso l’École Supérieure d’Art de Lorraine di Metz (Francia), frequentando assiduamente anche i corsi del Sound Research Laboratory dello stesso Ateneo francese. La Becheanu partecipa spesso a mostre collettive e residenze di creazione di sound art, ma anche a residenze artistiche interdisciplinari nelle quali s’intrecciano le arti visive con letteratura, musica e danza. Esplorando l’emotività e la comunicazione con i mezzi espressivi dell’arte contemporanea, nonché l’ascolto attivo ed empatico, le opere di Ştefania Becheanu «invadono» gli spazi espositivi. «L’ascolto» è al centro dei suoi progetti artistici, tracciando la sua visione espressiva attraverso tre percorsi principali: dalle sound creations alle installazioni fotografiche, all’oggettistica e all’architettura scritta; alle performance sul palcoscenico, al confine tra danza contemporanea e «scrittura sonora» e creatività musicale; fino ai laboratori artistici nelle scuole, nelle comunità di recupero e nei centri sociali. Ştefania Becheanu vive e lavora in Francia, a Parigi (www.stefaniabecheanu.com).